Sulla logistica si disegna la città del 2015

Il convegno per il Pgt traccia l'immagine per il futuro: intorno alla città nuove espansioni per lo stoccaggio e la lavorazione delle merci

Gallarate diventerà centro della logistica della Lombardia di Nord-Ovest, ma anche transito e interscambio tra le grandi direttrici ferroviarie ed europee. È la previsione del quarto forum tematico in vista del Pgt, dedicato appunto alla logistica, un momento d’incontro dedicato soprattutto ai professionisti del settore e alle imprese, ma che ha svelato anche i progetti che incideranno sulla città: nuovi centri logistici sono infatti previsti nei rioni di Sciarè, Cedrate, Arnate e Madonna in Campagna. Una corona di capannoni e aree di stoccaggio che abbraccerà tutta la parte pianeggiante della città.

«La logistica – spiega l’assessore all’urbanistica Massimo Bossi entra prepotentemente nel sud della provincia. Un discorso che non riguarda solo Gallarate, ma tutto il territorio, dovendo ragionare Gallarate "capitale logistica" del nord-ovest di Lombardiain modo più ampio. Gallarate è collocata all’incrocio tra la linea dei due mari Genova-Rotterdam e il Corridoio 5, all’incrocio tra due assi infrastrutturali fondamentali, ospita gli scali Hupac e Ambrogio, sarà toccata dalla Pedemontana, è collegata a Cargo City di Malpensa: è davvero un polo strategico per la logistica». Un riferimento per la Lombardia e per il Piemonte, ma anche per il porto di Genova.

 Il Pgt – che guiderà la crescita della città per i prossimi 5 anni – prevederà aree di espansione ulteriore per la logistica, intesa sia come scali intermodali e d’intescambio, sia per lo stoccaggio e lavorazione delle merci. «La logistica ha una funzione importante in proiezione sul rilancio delle attività produttive: sarà possibile per esempio far arrivare semilavorati, magari persino dall’Asia, per la lavorazione finale» continua Bossi. Il nodo infrastrutturale non solo come luogo di transito, ma anche di produzione.
 
Quali saranno le aree dove è previsto lo sviluppo? Una è l’area della variante 336 Sky City, quasi incastonata tra la città, la futura Pedemontana e la superstrada che collega l’Autolaghi, Malpensa e l’A4 Torino-Milano: qui sono previsti 50mila metri quadri di logistica. «Le altre due aree sono quelle indicate dal piano di complessità territoriale elaborato a livello provinciale»: una è a Cedrate Nord, accanto all’A8, in quella stretta fetta che ospita pochi campi superstiti, qualche capannone e il campo nomadi (che a quanto pare dovranno trovare un’altra sistemazione…). L’altra è l’area tra Cassano Magnago e Sciarè, dove già sono stati realizzati l’ampliamento dello scalo Hupac e l’area PIP, oggi ampiamente sottoutilizzata, e dove il Comune di Cassano prevede un analogo insediamento: l’espansione toccherà 100mila metri quadri.  «Anche la CIM (Centro Intermodale Merci, che gestisce lo scalo di Novara, ndr) è interessata ad un insediamento di 200mila metri quadri per terziario avanzato». Alla funzione direzionale saranno invece destinate, in prospettiva, le aree ferroviarie dismesse, compresa quella delle officine ferroviarie che sorgono tra il centro e Madonna in Campagna. Scelte che saranno individuate con più chiarezza nell’ormai prossimo PGT.
«Occorre creare un terreno fertile per attrarre nuove economie sul territorio. La pianificazione urbanistica si muove in questo senso». Una prospettiva che piace agli operatori della logistica, ma che andrà anche valutata per l’impatto che avrà sulla città. Se è vero che le aree indicate da Bossi sono «le ultime aree a disposizione sul territorio». Escludendo la zona collinare, davvero le ultime.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Gennaio 2010
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