Mani mozzate, prova del dna su mozziconi e coltelli
Incidente probatorio dal gip Fazio, il perito di Garlasco avrà tempo fino al 10 luglio
Adesso tocca al perito, il professor Carlo Robino dell’Università di Torino, già entrato nella scena del delitto, a Cogne e Garlasco. Il gip Giuseppe Fazio gli ha conferito, oggi, l’incarico di analizzare il dna sui corpi di reato trovati nelle casa di Carla Molinari, nella macchina del presunto killer Giuseppe Piccolomo, e nella sua abitazione di Ispra. Si tratta di indagini genetico-biologiche su alcuni reperti, anche anatomici, appartenenti alla vittima: sangue su vestiti, una felpa e una maglietta dell’uomo, oltre che sulle tracce evidenziate dal luminol, ritrovate nella Nissan Micra dell’ex ristoratore arrestato. Reperti piliferi trovati a casa della Molinari e i tre coltelli sequestrati a suo tempo nella casa di Piccolomo, durante le ispezioni della squadra mobile di Varese. E inoltre: i due mozziconi di sigaretta su cui le indagini scientifiche avevano già rilevato lo stesso dna. Si tratta di due cicche trovate, rispettivamente, a casa della vittima e nel bar Bistrot di Cocquio Trevisago. La concordanza prova che chi mise quel mozzicone frequentava anche il locale. Secondo l’accusa non può che essere stato Piccolomo a utilizzare quei mozziconi. Ora il perito cercherà anche di verificare se, per caso, quel dna non sia lo stesso del presunto colpevole.
Il perito ha tempo fino al 10 luglio per elaborare i risultati. Nell’udienza di questa mattina, semplicemente, alla presenza di accusa e difesa, sono state aperte le buste dei corpi di reato, verificati i verbali, e proceduto secondo la massima trasparenza e garanzia. Il passaggio è importante nell’economia del processo: l’incidente probatorio è irripetibile, dunque il risultato varrà come prova a dibattimento. L’accusa può già contare su una serie di ricostruzioni basate su indizi, che il tribunale del riesame ha trasformato in «gravi indizi» contro Piccolomo. Le incongruenze nelle versioni fornite agli inquirenti non giocano a suo favore ma la difesa insisterà nell’evidenziare la mancanza della prova certa che lo accusi oltre ogni ragionevole dubbio.
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