Italiani anziani e giovani stranieri le vittime della TBC

Cinque ammalati ogni 100.000 abitanti: questo è il trand della malattia in provincia di Varese, una media decisamente sotto quella nazionale

Giovani stranieri e anziani italiani, in percentuale pressocchè identica: sono questi gli "ammalati" tipo di tubercolosi. I dati sono contenuti nel rapporto "La tubercolosi in Italia – anno 2008" presentati nel corso di un convegno organizzato dall’Azienda sanitaria nell’aula magna dell’Università dell’Insubria in via Dunant. 
La tubercolosi, malattia provocata da un batterio che colpisce frequentemente i polmoni, vive da 25 anni in Italia un trend costante con un contagio che riguarda meno di 10 persone ogni 100.000 abitanti.
L’andamento, che fino agli anni ’80 è stato in continuo calo, si è stabilizzato a causa dell’arrivo di stranieri provenienti da aree dove il batterio è endemico e, a volte, il ceppo tubercolare è particolarmente ai farmaci. 

In provincia di Varese, i casi segnalati all’Asl sono inferiori alla media nazionale, con 5,1 casi ogni 100.000 abitanti. Un’incidenza che si è ridotta nell’ultimo decennio, partendo dal 7,6 del 2000.

La malattia, che si presenta con sintomi di stanchezza , febbre persistente, perdita di peso, mancanza di appetito, tosse con catarro bianco, si trasmette prevalentemente tra membri della stessa famiglia perchè è necessaria una convivenza lunga e persistente. I sintomi possono anche comparire dopo mesi e persino anni dal contagio con il batterio.

La presenza del batterio è verificata con un test: se positivo, il paziente è segnalato all’ambulatorio di pneumologia dell’ospedale di riferimento dove viene curato attraverso una profilassi antitubercolare che dura, generalmente, 6 mesi.

Per gli operatori sanitari, gli obiettivi rimangono quello di mantenere monitorata la situazione per controllare il trend e intercettare tutti i casi possibili di contagio, e quello di arrivare al completo dei casi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Aprile 2010
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