Maggio, mese da poeti
Prosegue presso il ridotto Pirandello del Teatro Sociale la rassegna "Perchè tu mi dici: poeta?" con un trittico eccezionale: Montale, Ungaretti e Quasimodo
Prosegue al ridotto “Luigi Pirandello”, sala dedicata al «teatro di parola e di ricerca» del Sociale di Busto Arsizio, la rassegna “Perché tu mi dici: poeta?”, promossa dall’associazione culturale “Educarte”, con il patrocinio e con il contributo economico della Fondazione comunitaria del Varesotto.
Tre le conferenze-spettacolo in agenda nel mese di maggio, afferenti a questa iniziativa teatrale, rivolta ai giovani e tesa ad analizzare le principali avventure in versi di Ottocento e Novecento, che hanno fatto dell’autobiografismo, del racconto delle «piccole cose» del quotidiano la propria cifra stilistica.
Si inizia giovedì 6 maggio con un incontro dedicato a Eugenio Montale, dal titolo «…Com’è tutta la vita e il suo travaglio/in questo seguitare una muraglia/che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia», durante il quale si parlerà del «male di vivere» dell’uomo contemporaneo, della cosiddetta «cultura del negativo». Da “Ossi di seppia” (1925) e “Occasioni” (1939) fino a “La bufera e l’altro” (1956), “Satura” (1971) e “Quaderno di quattro anni” (1977), il poeta ligure dà, infatti, voce alla visione pessimistica e desolata di un mondo in crisi per il crollo degli ideali romantici e positivistici, dove tutto appare dominato dall’inquietudine, dal dolore, dalla sconfitta, da un sentimento di «totale disarmonia con la realtà». Ciò, tuttavia, non annulla l’ansia conoscitiva dello scrittore, che continua a cercare un «varco», un «anello che non tiene», come si legge nelle poesie “La casa dei doganieri” (1939) e “Limoni” (1921-’22), così da scoprire il senso ultimo della vita.
Centrale in questo pensiero è, inoltre, la «poetica dell’oggetto», in base alla quale le «piccole cose» quotidiane, ma anche gli elementi del roccioso e assolato paesaggio dell’amata Liguria diventano, attraverso una tecnica di rappresentazione conosciuta con il nome di «correlativo oggettivo», emblemi di un’emozione, di uno stato d’animo, di un ricordo. Tale linea lirica viene espressa con un linguaggio di grande incisività, scabro ed essenziale, che fa uso di parole comuni e gergali, tecnicismi e citazioni, come era d’uso nella poesia ermetica.
All’ermetismo, la corrente che teorizzò la «letteratura come vita», appartiene anche Giuseppe Ungaretti, protagonista della conferenza-spettacolo «Lasciatemi così/come una/cosa/posata/in un/angolo e dimenticata…», in calendario giovedì 13 maggio. L’appuntamento ripercorrerà l’esperienza della prima guerra mondiale, vissuta dallo stesso scrittore come soldato semplice presso il XIX Battaglione di fanteria e raccontata nelle trentatré liriche del “Porto sepolto”, raccolta pubblicata nel 1916, in edizione limitata a ottanta copie, presso una tipografia di Udine e rieditata nel 1923 dalla Stamperia Apuana di La Spezia, sempre per interessamento dell’amico Ettore Serra.
Scritti su «cartoline in franchigia, margini di vecchi giornali, spazi bianchi di care lettere ricevute», questi versi ungarettiani dal fronte, sempre corredati da una data e dall’indicazione di un luogo, hanno il sapore delle pagine di un diario intimo. Sono il racconto della vita di un uomo solo, in mezzo a tanti uomini soli, costretto a vivere, giorno e notte, a contatto con l’odio e la violenza, a sperimentare l’esperienza della caducità della vita umana e della riduzione di ogni spazio della propria esistenza a macerie, a «brandello di muro».
Da un punto stilistico, il verso è frammentato, il linguaggio scarno, la parola sillabata e carica di «un’intensità straordinaria di significato», la punteggiatura quasi inesistente, così da esprimere la condizione di fragilità e di inquietudine esistenziale che la guerra porta sempre con sé. Un’inquietudine che Giuseppe Ungaretti espresse magistralmente nella poesia «Soldati» del 1918: «Si sta / come d’autunno / sugli alberi / le foglie».
Chiude la rassegna “Perché tu mi dici: poeta?” un appuntamento su Salvatore Quasimodo, dal titolo «Ognuno sta solo sul cuor della terra/ trafitto da un raggio di sole/ ed è subito sera», in agenda nella serata di giovedì 20 maggio. Il ricordo della natia Sicilia, reinterpretata come luogo edenico della felicità e del paradiso perduto, l’amore per la tradizione classica dei greci, la meditazione sulla condizione dell’uomo moderno, sospeso tra sofferenza e solitudine, e, in un secondo tempo, l’attenzione alle problematiche sociali degli oppressi e degli sconfitti dalla guerra e dal «piede straniero sopra il cuore» sono le linee di fondo della produzione lirica dallo scrittore siciliano.
Il costo del biglietto è di euro 8,00 per l’intero ed euro 6,00 per il ridotto, riservato a giovani fino ai 21 anni, ultra 65enni, militari, soci Tci (previa presentazione della tessera nominale), Cral, biblioteche, dopolavoro e associazioni con minimo dieci persone. Per informazioni è possibile contattare la segreteria del teatro Sociale di Busto Arsizio allo 0331.679000 o consultare il sito internet www.teatrosociale.it.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su Vannacci a Varese, sala gremita per il suo attacco frontale: “Von der Leyen? Sembra viva”
michela.p su "Mia nonna è stata truffata a Castronno. Il ladro non le ha rubato solo i gioielli ma anche la serenità"
PaoloFilterfree su Vannacci a Varese, sala gremita per il suo attacco frontale: “Von der Leyen? Sembra viva”
Felice su Cane di piccola taglia aggredito da pitbull a Gavirate: è grave
PaoloFilterfree su Vannacci a Varese, sala gremita per il suo attacco frontale: “Von der Leyen? Sembra viva”
Castegnatese ora Insu su Raid vandalico nella tensostruttura di Castronno: rubati i palloni e divelti gli estintori
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.