Troppi cambi di viabilità e il comune spende 35mila euro in cartelli stradali
Un vicenda viabilistica un po’ controversa, partita da una stradina di campagna che era quasi un sentiero, poi diventata uno snodo viabilistico fondamentale e infine relegata a semplice strada di collegamento
Un vicenda viabilistica un po’ controversa, partita da una stradina di campagna che era quasi un sentiero, poi diventata uno snodo viabilistico fondamentale e infine relegata a semplice strada di collegamento tra la via per Premezzo e la via Dalla Chiesa. Un cambio di viabilità che tra cartelli stradali e interventi vari è costato 35mila euro al Comune di Cavaria.
Si tratta della via Belvedere, una strada poco più che accennata solo un anno fa e poi sottoposta a urbanizzazione. Attraversa una zona che piano piano si è popolata di nuove villette. A gennaio quella strada era stata pensata e realizzata come parte di un anello attraverso il quale collegare la via per Premezzo alla via Dalla Chiesa e quindi alla via Macchio. Rendendo a senso unico l’ultimo tratto di collegamento della via per Premezzo.
La stradina in questione ha però una caratteristica che la rende un po’ scomoda: una pendenza molto elevata proprio nella parte in cui viene imboccata. Una pendenza che in inverno ha creato diversi problemi e che ha costretto a chiudere temporaneamente il passaggio.
Insomma, si era capito che non si poteva fare affidamento su quella strada e così si è tornati alla posizione di partenza, con la via per Premezzo a doppio senso. Un cambio di cartelli e interventi vari che in 90 giorni ha fatto spendere 35mila euro al comune e fatto storcere il naso alle opposizioni che si chiedono «forse bisognava pensarci prima?».
Il sindaco Alberto Tovaglieri giustifica l’intervento dicendo di essersi seduto sulla poltrona di primo cittadino a cose fatte (anche se per la verità nella passata amministrazione era vicesindaco): «quando è salita la mia giunta il piano di urbanizzazione di quella strada era già stato approvato», non il progetto viabilistico però che il sindaco ha considerato una prova, «è stata una prova di 3 mesi, poi ci siamo resi conto che quella soluzione non era sicura: da un lato la salita di via Belvedere era troppo pendente e in inverno diventava inagibile, dall’altro era insicura l’uscita su via Macchio. Così abbiamo deciso di riportare la situazione che c’era prima. I 35mila euro sono stati spesi per segnalare adeguatamente la viabilità e aumentare così la sicurezza dei pedoni e delle macchine, niente di strano».
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