MPI: la ripresa è ancora lontana

Pessimismo nelle previsioni degli imprenditori . Produzione e fatturato in calo, negativa l’occupazione

L’analisi congiunturale relativa al 1° trimestre 2010 (gennaio – marzo), basata sui dati di Confartigianato Imprese Varese e Artigianfidi Varese, mostra una battuta d’arresto nei dati economici tendenziali e congiunturali.  L’andamento produttivo indica una situazione sfavorevole per i beni finali (6,57%); sul piano congiunturale le flessioni interessano i beni di investimento (-16,23%) e i beni finali (-11,62%).
Rispetto al 1° periodo del 2009 sono in pesante calo produttivo i minerali non metalliferi (-9,67%), gli alimentari (-7,53%), il tessile ( – 5,11%), le pelli (- 4,76%), l’abbigliamento (- 7,62%), il legno (-5,47%), la carta (-3,55%). Positiva solo la plastica con + 8,43%. Nell’analisi della produzione su base trimestrale si evidenziano situazioni di entrambi i segni. Sono positive la siderurgia (+33,23%), gli alimentari (+ 16,54%) e la plastica (+4,78%). Di segno opposto i minerali non metalliferi (-13,71%), la meccanica (-3,96%), le pelli (-29,42%), l’abbigliamento (-8,22%), il legno (-6,37%), la carta (-14,46%) e le varie (-15,51%).

Fatturato – Registra un calo rispetto al trimestre precedente (-3,55%) e al 1° trimestre del 2009 (4,33%). La componente estera è scesa rispetto al 4° del 2009 (-6,31%) ma è in crescita rispetto allo stesso periodo del 2009 con + 2,83% (la quota estera occupa il 9,68% del fatturato totale). Il fatturato interno è in difficoltà rispetto ad entrambi i parametri temporali (-5,76% del 1° del 2009 e – 4,39% de 4° trimestre del 2009). Tutti i settori mostrano ancora pesanti decrementi di fatturato rispetto al 1° trimestre 2009; positiva la sola plastica con +10,68%

Tasso d’utilizzo degli impianti – Aumenta di circa 3 punti rispetto alla precedente rilevazione e si attesta intorno al 64,43%.

Ordinativi acquisiti nel trimestre – Si registra un lieve incremento su base annuale pari a 0,54%. Il mercato interno è abbastanza stabile (-0,97%) mentre l’estero mostra segnali di ripresa (+2,61%). E’ invece positivo il confronto con il trimestre precedente con un + 19,33%, suddiviso fra il 9,11% del mercato interno e il 15,01% del mercato estero.

Occupazione  – Si è stabilizzata intorno ad un -0,63%. Sul piano occupazionale si mostrano in difficoltà soprattutto le microimprese da 3 a 5 addetti (- 1,28%).

Procedure Elba (solidarietà e sospensioni) e CIGS confermano, nel 1° trimestre 2010, una situazione critica sul piano occupazionale . Dalle procedure compiute nel corso del periodo gennaio – marzo 2010, si rileva la grande difficoltà del settore della meccanica. Le CIGS e le procedure ELBA sono aumentate da 218 a 289 .

Credito agevolato (trimestre gennaio-marzo 2010)
Il numero di richieste ad Artigianfidi Varese si attesta a 1.362 contro le 1.291 del 2009 , mentre i volumi intermediati crescono dai 69 milioni del 2009 agli oltre 80 milioni del 2010 . A fronte della crescita della domanda aumentano anche le erogazioni effettuate dagli istituti di credito con una crescita nel 1° trimestre 2010 del 20% rispetto allo stesso periodo del 2009. Passano da 51 a 62 i milioni di euro finanziati alle nostre imprese . Aumenta la selettività da parte del sistema bancario in termini di numero di pratiche respinte. Elevato il dato riferito alle pratiche in attesa di esito: circa 900 per un volume di 54 milioni di euro. Si registra un aumento della richiesta di liquidità rispetto agli investimenti e una crescita dell’operatività a breve termine rispetto a quella di medio lungo. La quota di breve termine è al 55% , quella a medio-lungo termine al 45%.

Previsioni
Prudenza e pessimismo. La produzione dovrebbe aumentare (+7,8%); la domanda interna e quella estera dovrebbero essere negative , rispettivamente con un – 1,7% e un – 5,4%. Sul fronte occupazionale si prevede un -7,5%. «La ripresa economica – dichiara Mauro Colombo (foto), direttore di Confartigianato Imprese Varese – non è un concetto soggettivo. La ripresa sarà fragile, disomogenea, più che moderata. È per questo che chiediamo che il sistema prosegua nella ricerca e nell’applicazione di soluzioni in grado di sopperire alle difficoltà quotidiane delle imprese: mancanza di liquidità, carenze infrastrutturali, assenza di politiche industriali su misura. Se usciremo da questa crisi sarà grazie alle micro e piccole imprese che, terziste e impegnate nella subfornitura, non hanno mai gettato la spugna. Il problema della ripresa è politico, perché i microimprenditori hanno rischiato per superare i momenti di difficoltà senza aiuti pubblici e con i “grandi” che fanno vetrina. I “piccoli”, invece, fanno i fatti. Il sostegno al reddito ed ai consumi è più che mai necessario, così come è fondamentale un coinvolgimento a tutto campo delle istituzioni del territorio. Non si può abbassare la soglia d’attenzione: tutelando l’impresa, si avrà la tutela della coesione sociale».

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Pubblicato il 04 Maggio 2010
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