Pillola e lavatrice

Oggetto del desiderio ancora più della lavatrice, magica amica che ha permesso a generazioni di donne di vivere l’atto sessuale senza sensi di colpa e frustrazioni

Pillola, lavatrice e più recentemente tv.
Sono probabilmente questi i tre ingredienti che maggiormente hanno contribuito alla liberazione sessuale delle italiane dai condizionamenti della tradizione patriarcale e oscurantista.
La lavatrice ha liberato il tempo, la tv i desideri. La pillola ha liberato il corpo. Oggetto del desiderio ancora più della lavatrice, magica amica che ha permesso a generazioni di donne di vivere l’atto sessuale senza sensi di colpa e frustrazioni.
E non è un caso che più di 200 storici hanno concluso che la pillola ha avuto un impatto sull’umanità’ nel XX secolo maggiore della Teoria della relatività di Einstein, della bomba nucleare e di Internet. L’anno della sua prima diffusione è il 1961: tra gli Stati Uniti e Cuba sta per scoppiare la guerra, le gemelle Kesslerr cantano Da da umpa, l’adulterio femminile, dice la Corte costituzionale, non è diverso da quello maschile. Ma la pillola viene da lontano. Per l’esattezza dal fortunato incontro delle ricerche di un medico ostinato e geniale e il primo movimento delle donne: il medico si chiamava Pincus e il movimento delle donne veniva dalla campagna che negli Stati Uniti aveva visto nascere nei primi anni del 900 i consultori familiari ante litteram.
L’industria farmaceutica Searle portò la pillola in Europa nel 1961: non solo opportunità commerciali ma anche di ordine morale, e più in generale di costume, la spingevano ad attendere qualche anno prima di compiere la scalata del vecchio continente.
In Italia la pillola Anovlar fu disponibile in farmacia e dietro prescrizione medica a partire dal 1961, ma agli inizi la sua diffusione fu collegata ai problemi mestruali e non alla contraccezione, parola che ancora oggi si pronuncia a mezza voce nel bel paese.
Sulla pillola si scatenarono allarmismi di ogni ordine e grado, dalla stampa ai politici che accusarono il medicinale di bloccare la crescita demografica dell’Europa. Solo i movimenti degli anni Settanta, il femminismo, e soprattutto il lavoro certosino per la capillarità dell’informazione che i medici dell’AIED effettuarono a partire dagli anni Sessanta fecero sì che venisse abolito l’articolo del codice penale che vietava la propaganda e l’utilizzo di qualsiasi mezzo contraccettivo.
E la lavatrice? Ecco, la lavatrice ha una storia diversa, meno eclatante, più graduale e sommessa. Nasce nelle sue prime versioni sin dalla fine del 1700 e pian piano avanza. Prima oggetto raro, più curiosità tecnologica che altro, si diffonde lentamente nelle abitazioni dell’alta borghesia fino a quando boom economico e società dei consumi la portano in tutte le case insieme a fratello frigorifero e sorella televisione.
Ma se pensate che questo significhi un’importanza minore, provate a chiedere alle vostre nonne… 

da Storia proibita del Novecento italiano

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Maggio 2010
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