Un fine settimana gusto torrone
Il doppio confronto Varese-Cremona si colora di biancorosso grazie a giocate di gente come Childress e Moreau. Qualcuno invece si merita l'appellativo di "sport minore": scoprite chi
(d. f.) Come nel gennaio scorso il doppio confronto basket-calcio tra Varese e un’altra città sorride ai colori biancorossi. Allora furono Cantù e Como a soccombere nettamente sotto i colpi di Cimberio e Varese 1910, in questo fine settimana lo stesso trattamento è stato riservato alle squadre provenienti da Cremona. Un "uno-due" che ha portato dalle parti di Masnago tanta gioia e soprattutto il raggiungimento di due obiettivi chiave: la salvezza sottocanestro e il secondo posto sul prato verde. Obiettivo momentaneo ottenuto anche dalla Pro Patria, grazie a un uomo finora mai considerato neppure dai suoi dirigenti.
Pagellone numero 17 – 10 maggio 2010
Stefano Pillastrini e Randy Childress 10 – Li mettiamo insieme, perché insieme avevano promesso di salvare la Cimberio dopo averla promossa in Serie A dodici mesi or sono. Intendiamoci, per la partita di sabato sera meritano tutti un voto altissimo: noi lo riserviamo innanzitutto a tecnico e playmaker perché sono quelli che, tra tutti, si sono fatti carico del maggior numero di critiche e di occhiate storte dei soliti "soloni". Contro Cremona il Pilla ha dato lezione di come si prepara una partita, Randy (nella foto, abbracciato da Bruno Bianchi) ha spiegato come si conduce una squadra all’obiettivo. Visto come funziona il loro matrimonio, permetteteci una speranza per il futuro: ritrovarli insieme, l’uno ancora in panchina, l’altro nei quadri biancorossi come scout o come assistente. Intanto, applausi.
Mathieu Moreau 7,5 – Diamo a Mathieu quel che è di Mathieu: quando un portiere ha qualche passaggio a vuoto il suo recupero può essere davvero difficoltoso. Il ragazzone francese invece nelle ultime due partite del Varese si è riscattato alla grandissima: due guizzi clamorosi a Lecco, altrettante parate salva-risultato con la Cremonese dove nel divario di quattro reti c’è pure la sua firma. Se c’era qualche dubbio in chiave playoff, Moreau li ha dissipati in prima persona.
Angelo Marci 7 – Se la Pro Patria ha evitato la retrocessione diretta toccata al Lecco lo deve in buona parte a questo centrocampista misconosciuto ai suoi stessi tifosi e, verrebbe da dire, alla società medesima visto che sul sito ufficiale la sua scheda non esiste… Due gol in tre partite, tanta volontà di fare bene: quando si lotta per la vita, meglio avere fame che avere talento (solo presunto, nel caso di alcuni suoi colleghi). Complimenti a Gaudenzi: il primo allenatore a considerarlo.
Marco Crespi 5 – L’allenatore di Busto Arsizio, da tempo in LegaDue, rischia l’ennesima "magra" alla guida di una corazzata come Casale Monferrato, squadra con budget quasi da piano di sopra che, arrivata ai playoff, ha già perso un "break" contro una Udine di livello onestamente molto basso. Idem per Ramagli, che tempo fa rifiutò Varese e che da quando è andato a Reggio Emilia fa l’effetto della zavorra per la Trenkwalder. Messaggio a chi non perde occasione di criticare Pillastrini: l’erba del vicino non è sempre la più verde.
Foppapedretti Bergamo 1 – Può una società otto volte campione d’Europa respingere o limitare all’osso gli accrediti delle testate che seguono una squadra ospite – nella fattispecie Villa Cortese, ma succede a tutti – in una semifinale scudetto? Può un club così titolato e valido sul campo da gioco non riuscire a piazzare una fila di sedie e un tavolaccio in un palasport che per quanto piccolo ospita da anni il top della pallavolo italiana? E può la Lega Volley Femminile permettere tutto ciò facendo spallucce? La risposta è, incredibilmente, «sì». E allora si ha la risposta alla domanda del perché certi sport sono considerati "minori".
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