Una strage preannunciata
Diciotto anni dopo la morte di Giovanni Falcone molte iniziative e un tam tam spontaneo sulla rete
Lo hanno fatto saltare in aria insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Il cratere su quella striscia di asfalto è Capaci, sull’autostrada che da Punta Raisi porta a Palermo, dove trovò la morte il giudice Giovanni Falcone: sembrava il risultato di un’azione di guerra. E guerra era quella che Cosa nostra stava portando allo Stato. Di li a pochi mesi anche l’amico e il collega più stretto del giudice Falcone, Paolo Borsellino, sarebbe stato ucciso sempre con il tritolo.
Sono passati diciotto anni e molti dei protagonisti di quelle stragi sono in carcere, ma la mafia è più forte che mai.
Per non dimenticare e non solo per rendere omaggio a questi testimoni del nostro tempo, ma per non abbassare l’attenzione ci sono diverse iniziative di vario genere nate nella rete e che coinvolgono soprattutto i più giovani, (anche di casa nostra) speranza per migliorare il futuro del Paese e dire no ad ogni mafia.
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