Delitto di Borsano, gli assassini verso il giudizio abbreviato

E’ stata fissata per il 13 luglio la data dell’udienza preliminare per l’omicidio di Giuseppe Sporchia (foto a sin.) e il grave ferimento della moglie, Bambina Berra, avvenuto nella tarda serata del 27 settembre del 2009. Le difese chiederanno la possibilità di accedere ai riti alternativi visto che i tre imputati dell’omicidio e del tentato omicidio, si sono dichiarati colpevoli dei fatti a loro attribuiti: «Probabilmente chiederemo il rito abbreviato – fa sapere l’avvocato di Daniela Craici e Christian Palatella, Roberto Donetti – l’unica certezza è che chiederemo l’applicazione di un rito alternativo».

Era una sera di settembre, l’estate si stava tramutando in autunno e nella villetta a due piani di via Novara Giuseppe Sporchia, pensionato e stimato volontario della Protezione Civile, stava guardando la tv con la moglie Bambina Berra, al piano terra della casa dove vivevano anche il figlio Daniele Sporchia e la moglie Daniela Craici, insieme ai due figli avuti da lei in una precedente relazione. Quella sera avevano cenato tutti insieme e a tavola, come spesso accadeva, c’era stato un diverbio tra i coniugi Sporchia e la nuora. Daniela e il figlio Christian, giovane sbandato con problemi di tossicodipendenza e precedenti penali per rapina, covavano per motivi diversi un odio particolare nei confronti di Giuseppe e Bambina proprio per gli ostacoli che cercavano di frapporre tra il loro amato figlio Daniele e la donna.

Nulla, però, quella sera avrebbe fatto pensare alla tragedia accaduta poco dopo quella cena movimentata. I dissidi erano all’ordine del giorno ma i coniugi Sporchia non potevano sapere quale orribile piano stava per essere realizzato ai loro danni. Attorno alle 23 comincia una vera e propria Arancia Meccanica in via Novara 38. Christian, con l’aiuto del compagno di sventura Luca Modena (foto in basso), e Daniela entrano in casa e colgono di sorpresa Giuseppe sul divano di casa colpendolo con una mazza ma l’uomo reagisce in maniera inattesa ed energica. Le botte di Christian e Luca non bastano a sedare il povero Giuseppe e a quel punto Daniela, così avrebbe raccontato Luca Modena durante gli interrogatori, ha tirato fuori da un sacco l’accetta per consegnarla a Christian il quale avrebbe materialmente ucciso il nonno acquisito con tre colpi alla testa. Alla moglie Bambina Berra, chiusa in camera da Daniela, sarebbe stato inflitto, secondo il racconto di Christian questa volta, solo un colpo. Lo svenimento della donna le ha salvato la vita: i tre, infatti, l’hanno creduta morta e sono fuggiti.

Il grande lavoro degli uomini guidati dal capitano della compagnia dei carabinieri di Busto Arsizio Gianluigi Cirtoli ha permesso di risolvere l’omicidio in poche ore. L’ipotesi della rapina finita male fa subito posto all’agghiacciante ipotesi del delitto familiare grazie alle poche parole che bambina Berra, gravemente ferita ma ancora cosciente, è riuscita a pronunciare ai militari giunti sul posto. Sono stati meticolosamente passati al vaglio tutti i contatti noti di Cristian Palatella fin quando si è risaliti al conoscente Luca Modena. Alle 7,30 del mattino successivo circa il fermo dei due, in un albergo di Legnano. "Non abbiamo fatto niente" dissero sulle prime Palatella e Modena ai carabinieri, lasciandosi poi ammanettare senza opporre resistenza. Nello stesso momento anche Daniela Craici veniva ammanettata e portata nella caserma bustocca dove furono subito interrogati. Pochi giorni dopo le prime ammissioni, corroborate dalle parole scritte sui foglietti, in ospedale, dalla povera Bambina Berra mentre si riprendeva dalle ferite gravi inferte dai suoi aguzzini.