Memorial Panin, canestri a fin di bene

Due giorni di basket per ricordare Fabrizio Panin e per sostenere una buona causa: questo il programma della seconda edizione del "Memorial Panin" che si disuputa tra domani (sabato 12) e domenica al Campus di Varese in collaborazione con il Lions Club della Valganna, con le società Robur et Fides, Campus e Pallacanestro Varese e con i patrocini di comune, provincia e Coni.

Il torneo è dedicato al giocatore del settore giovanile della Cimberio, morto in un terribile incidente nell’agosto 2008; per onorarne la memoria, sui campi di via Pirandello, si affronteranno ragazzi di classe ’98 e ’99 (ma saranno ammessi anche giocatori più giovani) a partire dalle 9 di sabato mattina. Al termine della manifestazione, domenica 13 intorno alle 16,30, si terranno le premiazioni alla presenza di un giocatore della Pallacanestro Varese.

Il "memorial", come detto, ha uno scopo anche benefico, come già avvenne lo scorso anno: una parte dell’incasso del pranzo e quello di una gara di tiri liberi ad offerta saranno infatti devoluti all’associazione "Malawi nel cuore", una onlus che opera nel paese africano in ambito alimentare, sanitario e formativo.
Per ricordare Fabrizio è stato infatti deciso di finanziare il progetto "Pappa Buona" che ha lo scopo di fornire il nutrimento necessario ai bambini presenti nell’orfanotrofio gestito dall’associazione e nel territorio circostante; tutte le informazioni sul progetto sono nel blog dell’associazione (http://ilblog.malawinelcuore.it). Questo collegamento è stato scelto dalla famiglia Panini perchè
permette di unire la grande passione di Fabrizio per il basket con un gesto concreto e duraturo nel tempo, che vuole testimoniare il grande amore che Fabrizio ha lasciato in chi lo conosceva. 
In occasione del torneo saranno anche assegnate due targhe intitolate ad altrettanti ragazzi varesini, anch’essi scomparsi prematuramente e strappati alla passione per il basket: il miglior giocatore verrà premiato nel nome di Fabio Aletti, il riconoscimento per il fair play invece porta il nome di Graziano Barilà.