“Altro che rottamatori. Qui ci sono le idee”
Tra i 3.300 presenti nella convention "Prossima fermata: Italia", convocata da Matteo Renzi e Pippo Civati, presente una delegazione varesina

Sì, perché al di là degli slogan di questi giorni, Firenze è il “mercato delle idee”, dove chiunque, dal senatore al militante della provincia di Varese, può salire sul palco e mettere a disposizione di tutti la sua proposta, attraverso uno schema semplice. Una parola, uno slogan, una proposta e un’azione. Tassativamente, in cinque minuti. Allo scadere dei 300 secondi il “gong” risuona, impietoso e gentile, per tutti.
“Il mercato delle idee” è anche un luogo fisico, nel vagone (nella sala) adiacente a quello della “rottamazione”. Lì sono a disposizione le buone pratiche, i metodi e gli strumenti di lavoro e di comunicazione. Idee tanto rivoluzionarie che, per la maggior parte, sono già attuate dagli amministratori locali del Partito Democratico, in tutta Italia. Sono state raccolte, rielaborate, messe in rete e, infine, rese disponibili. Parlano di fisco e lavoro, di scuola, ricerca e precariato, di immigrazione e arricchimento culturale, mixitè. Non parlano di centrali nucleari ma di consumo del territorio e risparmio energetico.
Non parlano di “emergenza sicurezza”, ma di demografia, periferie e alloggi. Non parlano di commissari straordinari ma di open government e accessibilità agli atti pubblici. E che all’emergenza rifiuti di Napoli rispondono con un amministratore “democratico” che, in un comune campano, in quattro mesi, ha attivato la raccolta differenziata e l’ha portata al 60%.

Più che “rottamato”, i 3.300 di Firenze hanno costruito: tutto questo si può toccare con mano, è concreto, è attuabile, non da domani, ma da oggi. Tutto questo viene messo a completa disposizione del Partito Democratico e dell’Italia. Nessun muro contro muro nel Pd: “siamo gli unici che minacciano di non andare via”, affermano Renzi e Civati, registi, conduttori e deejay di Prossima fermata: Italia.
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