“Il caso dell’inquilino Aler era seguito dai servizi sociali”
Il Comune precisa che era a conoscenza della vicenda di F.T., che l'aveva affrontata anche in sede di riunione del gruppo per l'emergenza casa. "Avevamo richiesto il rinvio dello sfratto", ma Aler non ha ceduto
In riferimento alla triste vicenda che ha coinvolto un inquilino delle case popolari di proprietà di ALER, l’Amministrazione comunale di Busto Arsizio precisa:
– il caso era all’attenzione dei Servizi Sociali che lo seguivano con la responsabile dell’ufficio case e un’assistente sociale, oltre al diretto coinvolgimento dell’assessore Mario Crespi, in condivisione con lo staff del sindaco;
– il caso è stato affrontato il 30 novembre in occasione della riunione del gruppo per l’emergenza abitativa, appositamente costituito al fine di prevenire e di affrontare situazioni di disagio abitativo, a cui partecipano, tra gli altri, ACLI, Caritas decanale e sindacati degli inquilini;
– nel corso della riunione si è convenuto che, come ormai prassi dopo la costituzione del “tavolo casa”, l’assessorato avrebbe riferito della disponibilità a raggiungere accordi onde evitare il rilascio dell’alloggio e richiesto il rinvio dello sfratto, intenzione formalizzata il 2 dicembre con una lettera dell’assessore indirizzata al presidente e al direttore di ALER;
– lo stesso inquilino in data 11 dicembre ha ribadito per iscritto ad ALER e Comune la disponibilità a saldare quanto dovuto;
– sono seguiti numerosi contatti telefonici a vari livelli tra Amministrazione e ALER, tutti allo scopo di ottenere il rinvio dello sfratto, anche in considerazione della buona volontà dimostrata dall’interessato e della meritevolezza sociale del caso;
– ieri, 15 dicembre, rimasta senza esito ogni richiesta, l’Amministrazione ha ritenuto di ribadire la propria posizione, sollecitando la necessità dl rinvio con una comunicazione ufficiale e protocollata;
– ancora oggi, l’assessore Crespi, il capo gabinetto del sindaco Giovanni Restelli, l’assistente sociale e la responsabile dell’ufficio case, nell’imminenza dell’accesso dell’ufficiale giudiziario hanno chiesto e ottenuto un colloquio con il direttore di ALER, peraltro non risolutivo;
– assessore, Restelli e collaboratori hanno comunque ritenuto di permanere in loco, ribadendo allo stremo la posizione dell’Amministrazione.
Su esplicita indicazione del sindaco, fermo restando il ringraziamento per l’opera svolta con professionalità e sensibilità da tutti i collaboratori dell’Amministrazione, con particolare riferimento all’assessorato e al dott. Restelli, è stata chiesta un’approfondita relazione, coordinata dal segretario generale, onde addivenire al più presto all’identificazione, qualora sia possibile, di procedure e modalità che possano ulteriormente garantire e prevenire altri drammi e disagi, nell’ovvio rispetto dei criteri di giustizia ed equanimità. Ma che non dimentichino un’intelligente sensibilità sociale.
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