Mai più automobilisti impuniti. Arriva la “multa europea”
Dal 2013, gli automobilisti indisciplinati saranno perseguiti in tutta Europa. Lo hanno deciso i ministri dei trasporti dell'UE
I conducenti che commettono infrazioni al codice della strada all’estero verranno sanzionati: l’hanno deciso i Ministri dei trasporti dell’Unione europea. Nel mirino ci sono in particolare i quattro "big killers" che provocano il 75% delle vittime della strada: la velocità, il mancato rispetto dei semafori, il mancato uso delle cinture di sicurezza e la guida in stato di ebbrezza. Le proposte devono ora essere approvate dal Parlamento europeo, poi seguirà un periodo di due anni durante il quale gli Stati dovranno istituire il sistema per lo scambio dei dati, rendendolo operativo, e recepire la normativa UE per la sua entrata in vigore, probabilmente entro il 2013.
Il Programma d’azione sulla sicurezza stradale 2011-2020 dell’UE, avviato nel luglio 2010, mira a ridurre della metà il numero dei morti provocati da incidenti stradali entro il 2020. I dati dell’UE indicano che i conducenti stranieri rappresentano il 5% del traffico ma sono responsabili del 15% delle infrazioni commesse. La probabilità di commettere un’infrazione è quindi tre volte maggiore per un conducente non residente. In Italia ci sono molte infrazioni del codice della strada commessi da conducenti stranieri, spesso turisti, che poi non vengono sanzionati: questo provvedimento aiuterà molto i responsabili della sicurezza stradale del nostro Paese a limitare questo fenomeno.
Le nuove norme creano una rete elettronica per lo scambio dei dati necessari tra lo Stato nel quale è avvenuta l’infrazione e quello dove il veicolo è stato immatricolato. Una volta conosciuto il nome e l’indirizzo del proprietario del veicolo, gli verrà inviata una notifica di infrazione, il cui modello è stabilito dalla proposta di direttiva. Spetterà allo Stato UE dove è stata commessa l’infrazione decidere quale seguito darvi. La Direttiva non armonizza né la natura dell’infrazione né le sanzioni previste, quindi continueranno ad applicarsi le norme nazionali dello Stato dove è avvenuta l’infrazione.
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