I 110 progetti degli studenti che hanno fatto sognare Varese
Mario Botta, Attilio Fontana, Raffaele Cattaneo e tanti altri architetti e urbanisti e hanno discusso in una affollata tavola rotonda a palazzo estense
C’è stato grande interesse intorno ai 110 progetti degli studenti dell’università di Mendrisio che hanno immaginato la Varese del futuro, ridisegnando, la piazza, le stazioni, il sacro monte, il lago e altri snodi strategici della città. E il catalogo è un interessante vademecum di tutte le idee. Un convegno, questo pomeriggio, 26 febbraio, al salone estense, ha fatto il punto della situazione, alla presenza di tante autorità. L’assessore al territorio Fabio Binelli ha sottolineato la interessante creatività delle proposte, anche se non ha accennato al fatto che bqualche progetto studentesco possa finire nel pgt che il comune sta realizzando in questi giorni. Mario Botta, l’archistar che dell’Accademia di Mendrisio è il nume tutelare, è soddisfatto del lavoro realizzato. Era presente anche l’assessore regionale Raffaele Cattaneo: “Varese deve avere il coraggio di osare – ha detto – e osare significa immaginare uno sviluppo come non è stato in passato, e questo non per stravolgere il territorio ma per proiettarsi nel fturo, pur rispettando la propria tradizione”. Il sindaco Attilio Fontana è giunto a discussione iniziata ma comunque non ha fatto mancare il suo saluto e ha ancora una volta ribadito che i tanti spunti arrivati dall’Accademia di Mendrisio sono un patrimonio che, in futuro, potranno aiutare la città a migliorare.
L’esposizione, che ha chiuso i battenti domenica 20 febbraio 2011 allo Spazio Museale di Villa Baragiola, ha presentato i progetti di diploma (tesi di laurea) e suggestivi modelli territoriali alla grande scala urbanistica e architettonica elaborati dagli studenti di Mendrisio, suggerendo una città nuova.
Numerose le visite guidate organizzate con le scuole superiori della Provincia di Varese e gli ordini professionali, che hanno generato un interesse diffuso nei confronti dei 110 progetti esposti. Una mostra che ha attirato non solo i professionisti del settore, ma anche molti cittadini di Varese e delle zone limitrofe, incuriositi dagli indizi progettuali per una Varese ripensata e ridisegnata dagli studenti (ora neo-architetti) dell’ateneo ticinese con freschezza, ottimismo e audacia.
Modelli territoriali alla grande scala urbanistica realizzati in legno e cartone, plastici architettonici in balsa, resina, gesso, cemento e cera hanno tradotto spunti e chiavi di lettura per la Varese futura. Progetti che potrebbero donare una nuova identità e nuove vocazioni alla città, come il nuovo teatro della città in Piazza Repubblica, l’unificazione delle stazioni ferroviarie e il nuovo rapporto con il vicino centro storico grazie alla realizzazione di un parco urbano, un polo tecnologico legato all’industria e un’università del design nell’ex area industriale Aermacchi, l’ampliamento del cimitero di Belforte, nuove strutture turistiche per lo sport sul lago di Varese, la nuova biblioteca della città a Palazzo Estense e tanto altro ancora.
All tavola rotonda sono intervenuti: Laura Gianetti, Presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Varese, Roberta Besozzi, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Varese, Sergio Bresciani, Presidente ANCE Varese, Luigi Zanzi, Docente di Metodologia delle Scienze Storiche all’Università di Pavia, Daniele Rallo, Estensore PGT Varese – Venetoprogetti, e Gabriele Cappellato, Docente all’Accademia di Mendrisio e Curatore del catalogo dei diplomi.
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