Novelli: «Noi rischiamo, dagli altri solo chiacchiere»
Prima riunione organizzativa per gli "occupanti" dello Speroni. Novelli sempre più leader del gruppo chiede mosse concrete da chi può salvare la Pro
«Un ringraziamento speciale ai nostri tifosi, attraverso il vostro aiuto, frutto del vostro lavoro, noi siamo ancora qui. Ora vi chiediamo di fermarvi, di non raccogliere più soldi per la Pro Patria. Anche senza denaro sapete dimostrare quanto ci tenete a questa maglia e a questa storia». Un commovente appello di Raffaele Novelli ai sostenitori apre la prima riunione organizzativa tra giocatori, mister e supporters nella sala stampa dello stadio Speroni, eletto quartier generale del gruppo che ha deciso di occupare lo stadio intero in segno di protesta contro la gestione del patron Massimo Pattoni e contro quella precedente della famiglia Tesoro.
Novelli ha interloquito con i tifosi per trovare una via d’uscita a questa situazione che si protrae da ormai sei mesi: «Abbiamo parlato con la politica, siamo andati incontro alla nuova proprietà tagliandoci gli stipendi, abbiamo mantenuto sempre fede ai nostri impegni, abbiamo ingoiato l’amaro boccone della cessione di Ripa e ci prendiamo le monetine dai tifosi avversari quando andiamo in trasferta. Gli altri, fino ad ora, hanno fatto solo le chiacchiere senza mai tenere fede a quello che ci avevano promesso». Novelli canta la sua messa, sempre più solenne, mentre i tifosi e i giocatori fanno evidenti cenni di assenso con la testa: è sempre più chiaro il suo ruolo di leader di una protesta pacifica ma rumorosa e sicuramente originale.
«Mister cosa dobbiamo fare, con chi dobbiamo parlare per risolvere questa situazione?» – la domanda è del presidente del Pro Patria Club Roberto Centenaro ma l’allenatore questa risposta non ce l’ha: «Servirebbe chiarezza, onestà intellettuale da parte di tutti e un sindaco che abbia la forza di prendere il presidente di petto e dire chiaro che qui a Busto non bisogna creare tensioni. Servono imprenditori bustocchi che hanno a cuore la storia calcistica, che mettano un po’ di soldi ma Pattoni si dovrebbe fare da parte perchè è proprio lui l’ostacolo principale». Anche Lele Magni, portavoce della tifoseria ultras, punta tutto sui media: «Cerchiamo di renderci visibili il più possibile, facciamo capire a Pattoni che qua non ci deve mettere più piede e che deve prendere atto della sua totale inadeguatezza».
Anche Matteo Serafini si lancia: «Non ho ancora capito quanto vale questa società. Antonio Tesoro parla di 5-600 mila euro per salvare la Pro Patria e altri parlano di 3-4 milioni. Bisogna fare chiarezza altrimenti si rischia di parlare a vanvera e intanto la città perde 90 anni di storia calcistica. E’ una cosa che non ho mai visto da nessuna parte. Il sindaco dovrebbe prendere gli attuali proprietari e quelli che si dicono interessati alla Pro, chiuderli in una stanza e dirgli di non uscire fino a quando non trovano una soluzione».
Durante l’incontro sono stati evocati sia il sindaco Farioli che il deputato Reguzzoni. Entrambi hanno preso impegni davanti ai tifosi e davanti ai giocatori ma nessuna delle soluzioni fino a qui pensate e proposte ha provocato quel cambio di marcia da tutti desiderato.
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