“Stampa comunale: le cifre e la realtà”

Affondo di Unione Italiana e Popolo delle Libertà sull’informazione comunale: “perché voler a tutti costi attaccare chi ha amministrato la città nei dieci anni precedenti?”

Dopo l’uscita di due numeri di “Saronno Sette” desideriamo ritornare sull’argomento e soprattutto sul comunicato stampa diffuso dall’Amministrazione comunale nel quale si affermava che la passata Giunta gestiva in perdita la stampa comunale. Ma quale perdita? Si trattava di costi per un servizio alla cittadinanza, che ovviamente dovevano essere affrontati per stampare e distribuire sia Saronno Sette, sia Città di Saronno.

Ma entriamo nel dettaglio, perché ci sono diversi punti da chiarire, senza confondere le acque come è stato fatto: secondo i dati forniti dall’Amministrazione comunale (ci piacerebbe peraltro sapere come sono stati suddivisi i costi per le due testate, se non con un criterio del tutto arbitrario e di comodo), si registra un costo – e non una perdita! – di  € 36.485  in media l’anno. Ma con questa cifra ecco cosa veniva realizzato:
1) si stampavano 5.000 copie a numero settimanale di Saronno Sette;
2) si realizzavano almeno 4 numeri del periodico "Città di Saronno" in 17.000 copie al numero;
3) si effettuava la consegna a casa di "Città di Saronno" in 17.000 copie;
4) si pagava l’Addetto Stampa (che non lavorava solo per i due giornali, ma aveva numerosi altri compiti; se si toglie il costo dell’Addetto stampa, il costo si ridurrebbe a circa 16.000 € l’anno!).

È vero, oggi si spenderà zero, ma la stampa comunale è ridotta al solo "Saronno Sette" di 8 pagine; è stato abolito "Città di Saronno" e la gestione (incluso il controllo) della pubblicità è passato a terzi. È sicuro che si risparmia, ma a voler essere chiari fino in fondo non si può certo dimenticare che questa operazione comporta l’abolizione di "Città di Saronno" e dell’addetto stampa (oggi non c’è alcun giornalista regolarmente iscritto all’Ordine che curi la ridotta stampa comunale); "Saronno Sette" è un mero elenco di informazioni e spot, non un giornale vero e proprio, con gli articoli e gli approfondimenti che c’erano su "Città di Saronno", (che era ben altra cosa!). Questo dicono i numeri, se correttamente interpretati e non diffusi a caso per promuovere la solita operazione di facciata; la verità è che questa Amministrazione ha voluto ridurre la stampa comunale, per non investire  più in questa settore: da 22.000 copie di due prodotti a solo 5.000 di uno solo, per di più senza distribuzione alcuna nelle case dei saronnesi.

Dunque, nessuna innovazione, l’amministrazione ha semplicemente appaltato a un’azienda privata la gestione (e anche gli introiti) dell’unico organo d’informazione comunale rimasto, lasciandolo totalmente privo di una linea editoriale e riducendolo ad un mera raccolta di annunci. L’Amministrazione, in questa operazione, fa solo (volutamente) confusione e demagogia, mettendo a paragone dati non omogenei e scambiando i costi con le perdite, come se tutti i servizi resi dal Comune dovessero essere in pareggio (anche i servizi sociali???)! A questo punto la domanda sorge spontanea: perché voler a tutti costi attaccare chi ha amministrato la Città nei dieci anni precedenti, anche quando i numeri, letti correttamente e non interpretati a proprio piacimento raccontano un’altra realtà? E’ mai possibile che chi ha raccolto meno di 50 voti nelle scorse elezioni, per un peso totale del proprio partito pari a poco più del 3%, riesca a condizionare a tal punto l’Amministrazione comunale? Ci dispiace davvero per il signor Sindaco, che riteniamo una persona dai lodevoli principi, ma che sempre più spesso si dimostra in balia dei propri collaboratori.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Febbraio 2011
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