“Un botto fortissimo, poi le urla e gli spari”

Il racconto di chi ha assistito da vicino all'episodio in aeroporto. Un addetto di Sea: "Mi ha puntato il colettlo alla gola". Un dipendente della True Star Secure Bag: "L'ho visto correre urlando, poi sono scappato"

Mattina concitata a Malpensa. L’episodio del cittadino tunisino che ha sfondato la vetrata ed è stato neutralizzato dagli agenti di polizia ha sconvolto la vita dell’aeroporto. Ad assistere da vicino all’episodio gli addetti della True Star Secure Bag che si occupano dell’imballaggio dei bagagli in partenza. Luigi ha visto tutto in diretta e lo racconta così: «Ho sentito un botto fortissimo – spiega -, ho visto i vetri rompersi e la macchina sbucare dalla porta proprio qui di fianco». Il punto dove lavora Luigi con alcuni colleghi si trova a pochi centimetri dalla porta sfondata dal Suv guidato dal tunisino: «Subito dopo ho visto un uomo che correva all’interno dell’aeroporto – continua Luigi -, ma non ho visto come finiva perché sono scappato».
 

Anche i dipendenti Sea hanno assistito ai fatti da pochi metri: «Ho visto la macchina che si schiantava e subito dopo l’uomo mi ha puntato il coltello alla gola e si è messo a urlare frasi in arabo – racconta Domenico Buonpane, dipendente della società che gestisce l’aeroporto -. Io sono scappato, mentre lui sempre urlando mi ha seguito e poi si è scagliato contro gli agenti della polizia: uno di loro ha sparato e subito intorno all’uomo si sono radunati i figli e la moglie». Il panico in aeroporto è stato tanto. La gente si è spaventata per gli spari e per le urla. Subito l’intervento di polizia, carabinieri e personale di Sea ha permesso di circoscrivere l’area interessata le persone sono state fatte uscire dal terminal: «Avevo l’aereo alle 13, ma ci hanno fatto uscire e l’ho perso – spiega Melanie, cittadina statunitense diretta a Monaco di Baviera -. Abbiamo subito capito che si trattava di una situazione delicata e siamo usciti in ordine». Stupore e paura sono via via passati col trascorrere dei minuti, mentre le notizie che filtravano dal personale dell’aeroporto erano discordanti: «All’inizio non si capiva nulla – spiega Marco, diretto a Oporto -. Si parlava di feriti, morti, terrorismo. Poi col passare dei minuti ci hanno spiegato la dinamica dei fatti e ci siamo tranquillizzati». «Ho avuto paura – spiega la signora Simon, di ritorno a Lione -. Già volare non mi piace molto, questo episodio me lo ricorderò a lungo». Come lei in tanti, anche se per fortuna non si è fatto male nessuno.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Febbraio 2011
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