Una sala della biblioteca civica per ricordare Oriana Fallaci

La battagliera reporter e scrittrice fiorentina, donna simbolo di un'epoca, fra i personaggi che il Comune onora con il percorso "Pietre Vive"

Continuano le intitolazioni dei luoghi significativi di Busto Arsizio, nell’ambito del percorso “Pietre vive”, dedicato alla memoria di illustri concittadini o di personaggi di elevato spessore umano, sociale e culturale.
Un percorso che attribuisce a luoghi significativi della città, siano essi luoghi di cultura, di sport, di arte, di bellezza, o semplicemente luoghi di aggregazione, un’identificazione che trasforma la nuda pietra in testimonianza viva. Dunque, come ama sottolineare il sindaco Gigi Farioli, un ricordare "che non è declinato al passato, ma all’indicativo presente, non una sterile e retorica nostalgia, ma un incoraggiamento ad affrontare il presente e il futuro".
Dopo l’intitolazione della sala ragazzi della Biblioteca a Peppino Impastato, attivista politico, conduttore e giornalista ucciso dalla mafia, sabato 5 marzo alle ore 17.00 sarà intitolata a Oriana Fallaci un’altra sala molto frequentata della Biblioteca civica, la sala lettura, o meglio la sala degli affreschi, dove verrà scoperta una targa a ricordo della grande scrittrice e giornalista fiorentina, scomparsa nel 2006.
A tracciarne un ritratto sarà Paolo Klun, attualmente direttore della Comunicazione dell’Ospedale San Raffaele di Milano, assistente della Fallaci all’epoca della stesura del suo ultimo romanzo, “Un cappello pieno di ciliege”, uscito nel 2008.
La biblioteca ha preparato una mostra di testi e documenti, tra cui anche gli originali di alcuni articoli scritti negli anni ’70. Proprio una selezione dell’intervista a Gheddafi pubblicata sul Corriere della Sera il 2 dicembre 1979 farà parte della serie di letture che concluderanno il pomeriggio. A presentarle saranno gli allievi del teatro Sociale che proporranno anche le prime pagine di "Lettera a un bambino mai nato" e una parte del prologo de "Un cappello pieno di ciliege".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Febbraio 2011
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