Sannino ed Ebagua, complimenti incrociati
Il tecnico elogia i suoi: "Sono rimasti gli stessi di tre anni fa". Il bomber lo ringrazia: "Ci ha motivato nel modo giusto". E Tripoli dedica il gol a Bettinelli
C’è tutto Beppe Sannino quando, in sala stampa, gli recapitano il foglio con risultati e classifiche aggiornati. Il mister del Varese, in camicia semiaperta dopo essersi presentato in completo impeccabile, nemmeno guarda il biglietto ma si limita ad appallottolarlo e a gettarlo lontano senza ulteriori commenti.
« Che fosse una partita difficile lo sapevamo – attacca a spiegare il match – ma ancora una volta abbiamo avuto modo di dimostrare che questi ragazzi sono rimasti gli stessi che ho conosciuto al primo giorno al Varese, due anni e mezzo fa. Per noi conta sempre e solo muovere la classifica quindi sono felice di ciò e del risultato colto contro un Grosseto che ha qualità fisiche e tecniche ed è squadra da elogiare. Però il Varese dimostra che in questo calcio c’è spazio anche per persone normali, per uomini che hanno motivazioni forti e che sono capaci di soffrire».
Parlando di questioni tecniche, Sannino spiega: «Quando ho tolto Tripoli ho messo Correa perché volevo tenere di più la palla, cosa che non avevamo fatto nella prima frazione; Lucas ha esperienza ed è capace di svolgere questo tipo di lavoro. Inoltre, non essendo abituati a giocare a tre in mezzo, ho spostato Frara in fascia per ridare quelle certezze e quelle geometrie che abbiamo imparato a mantenere e che anche i ragazzi della Primavera hanno subito imparato a conoscere. Per questo ho premiato Pompilio, oltre a De Luca, e avrei messo anche Wagner se ne avessi avuto la possibilità. Anche se voglio ancora ricordare che giocare 3’ in Serie B non conta nulla».
Il mister poi fa i complimenti a Tripoli: «Pietro è stato bravo in occasione del gol: gli ho rotto le scatole in settimana così come a Nadarevic, perché chi gioca in attacco, tra le punte e le ali, deve anche sempre pensare a colpire».
La veloce ala palermitana è decisamente su di giri nonostante una caviglia distorta e fasciata: «E’ il mio secondo gol in B ed è la seconda presenza di mio fratello in tribuna; credo che ora faranno un contratto anche a lui. La dedica però è per Stefano Bettinelli (il collaboratore tecnico di Sannino ndr) che in settimana mi ha coccolato e caricato: si parla troppo poco di lui sui giornali ma ha grandi meriti nella nostra stagione». Tripoli rende merito al compagni di reparto, seduto lì accanto in sala stampa: «Il bello di giocare accanto a Giulio è questo: lui porta via i difensori e apre gli spazi; così quando ho visto partire Carrozza ho seguito l’azione e sono riuscito a segnare».
Ebagua lo ascolta e poi interviene quando gli si chiede un pensiero per essere arrivato a un passo dai dieci gol: «Ne ho segnati nove ma secondo me sono ancora pochi. Però sono contento per com’è andata oggi e vi racconto quanto è successo in settimana. Il mister ci ha fatto ricordare alcune cose del passato: a me personalmente ha ricordato che dopo Novara e Pescara non mi voleva più nessuno e infatti finii al Canavese. E oggi Sannino ha scritto sulla lavagna: “La classe operaia va al potere”: credo sia una delle frasi più belle che ci ha sottolineato da quando è qui, anche perché è vera. Il Varese è un gruppo che viene dalla C2 e dalla C1, in cui ci sono tanti giovani della Primavera che in un momento d’emergenza ci hanno dato una bella mano. Siamo una squadra pronta anche quando tutto sembra difficile e ciò non dipendeda me, da Neto, da Carrozza o da Buzzegoli che è andato via: dipende da come è fatta e dalla spina dorsale che si è costruita. Ora siamo lì davanti e ci proviamo: stiamo cercando il nostro posto al sole. Bello se è il quarto, ma io voglio anche il terzo».
L’attaccante nigeriano è stato coinvolto nei parapiglia del secondo tempo e ha rimediato un cartellino giallo. «Inizialmente ero tranquillo e anzi ho fatto da paciere. Poi in effetti per qualche attimo mi sono fatto tirare dentro ma tutto sommato mi sono anche ricaricato e infatti alla fine ho fatto gol. Questo però è il calcio: io a volte sono strafottente con i difensori, a volte le prendo, però tutto finisce lì. – E ammette – Mi spiace per Freddi che si prenderà due giornate… gli avevo chiesto: come fai a essere il capitano visto che sei così scarso? Si vede che non ha gradito».
Chiude la carrellata il giovane Pompilio che ha scelto il 99 di un altro pugliese, Antonio Cassano, per l’esordio in B. «Non tutti i mali vengono per nuocere: la squalifica in Primavera ha permesso di giocare i primi minuti a questo livello, per i quali ringrazio il direttore Sogliano, mister Sannino ma anche Devis Mangia. All’ingresso ero un po’ emozionato ma anche contento perché stavamo vincendo. Ora spero di tornare e mi auguro che anche ai miei compagni della Primavera capiti di toccare la B».
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