Tassa rifiuti, l’ospedale sotto la lente di ingrandimento

Un vecchio accordo che regolava il pagamento annuale della tassa è risultato non più adeguato alle condizioni attuali

Il perseguimento dell’equità fiscale, obiettivo che l’Amministrazione intende raggiungere anche attraverso gli accertamenti sulla TARSU, non riguarda solo le famiglie. Negli scorsi mesi sotto la lente di ingrandimento è passata anche l’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio, una realtà notevolmente complessa dal punto di vista del calcolo dell’imposta sui rifiuti.
Un vecchio accordo che regolava il pagamento annuale della tassa è risultato non più adeguato alle attuali fisionomie ambientali dell’ospedale e quindi non idoneo ai fini del corretto calcolo degli oneri fiscali. I vertici di Comune e Ospedale hanno quindi condiviso la necessità di avviare un percorso di giusta revisione dello storico e soprattutto di chiara impostazione prospettica. Una task force di tecnici messi a disposizione da entrambi gli enti ha provveduto a realizzare una fotografia aggiornata degli spazi ospedalieri, procedendo a un’attenta misurazione delle superfici e a una loro classificazione per tipologia di rifiuti prodotti.
Pur tra le intuibili difficoltà nel censire ambienti sanitari in continua evoluzione, il lavoro di revisione ha consentito di ricalcolare la Tarsu per gli anni di interesse, adeguando l’entità dell’imposizione fiscale.
Applicando l’istituto dell’accertamento con adesione (l’antenato in campo fiscale della mediazione) si è pervenuti alla composizione delle posizioni dell’Amministrazione e dell’Azienda Ospedaliera, nel pieno rispetto delle norme di settore e nello spirito di cordiale collaborazione istituzionale.
«Lo stile collaborativo che ha contraddistinto l’analisi a quattro mani – osservano il sindaco Gigi Farioli e il direttore generale Armando Gozzini – è quello che si vorrebbe porre come sfondo degli abituali rapporti tra i due enti, soprattutto nell’attuale fase di avvio della nuova dirigenza».
L’intesa ha permesso di sanare una situazione rimasta nel dimenticatoio dal lontano 1999 e ha aggiunto un altro tassello all’operazione volta a garantire una più corretta applicazione della tassa, siano essi privati o pubblici. Ma non solo: ha permesso anche di gettare le basi per un più generale ripensamento del metodo di computo della tassa. Sul tavolo dei tecnici allo studio l’ipotesi di profilare ancor meglio il regime impositivo da praticare a un ente produttore di rifiuti quale un ospedale. Ad oggi infatti l’ospedale viene assimilato a altre realtà produttive ad esso eterogenee.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Aprile 2011
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