Pisapia, una rincorsa sulla rete partita dalle primarie
Come una campagna elettorale con risorse limitate e nuove tecnologia si è trasformata in una Caporetto per la destra. Bis napoletano per De Magistris
Chi di Pisapia ferisce, di Pisapia perisce. Firmato: gli utenti della rete. La vera rivoluzione delle elezioni comunali (milanesi) è stata quella giocata con gli strumenti del web, in particolare quelli più sociali e capaci di generare condivisione, e idee.
Pochi passaggi per la città: basta avere in tasca il telefonino e immortalare una ragazza che protesta contro lady Letizia e viene “identificata” dalla polizia nel corso di un giro per le strade della Moratti. Oppure immortalare la candidata sindaco mentre addirittura passa col rosso!
Ancora è stato sufficiente avere una webcam – incorporata in molti portatili – per spedire video di risposta alla figuraccia web della figlia di Red Ronnie che tenta una disperata difesa del padre (“colpa di Pisapia”: vi dice nulla?).
Così, un candidato dato in difficoltà già alla vigilia delle primarie contro il più accreditato Boeri, è riuscito ad imporsi grazie ad uno sforzo collettivo. Già, le primarie: sono state questa la vera rincorsa che ha permesso a Pisapia di arrivare a tutti gli utenti della rete attraverso il suo sito (“pisapiaxmilano”, lo stesso utilizzato per la campagna alle primarie e sfruttato come marchio e colori, l’arancione, anche per la corsa contro la Moratti) e la sua pagina facebook.
La Moratti, dal canto suo non è stata a guardare, ma su questa partita ha preferito un approccio più tradizionalista nel chiedere il voto, salvo poi rincorrere senza successi l’antagonista sulle pagine facebook, quando oramai era troppo tardi. La partita sul più famoso dei social network è finita 111 mila amici, contro i 42 mila scarsi della Moratti. Ma il punto non è solo il numero di amici a fare la differenza, bensì la loro attività nel fare campagna elettorale a “bassa intensità” sulla rete.
Così il miglior antidoto alla “zingaropoli”, al “furto d’auto”, al “Pisapia estremista” su cui il centrodestra ha impostato la campagna elettorale si è trasformata nel “Fantastico mondo di Pisapie”, un vero cortometraggio che su facebook ha spopolato, regalando il voto degli indecisi con l’arma dell’ironia.
Un caso? Forse Milano è stata anche questa volta avanguardia di questo nuovo approccio, ma in realtà Napoli, altra roccaforte dove de Magistris arrivò in svantaggio al ballottaggio, può essere un esempio. De Magistris nella sua campagna ha puntato molto su facebook, totalizzando un numero di contatti addirittura superiore a quello di Pisapia: oltre 213 mila. Mentre la pagina di Giovanni Lettieri è già disattivata, quella del nuovo sindaco di Napoli è ricca non solo di messaggi d’auguri, bensì anche dei primi consigli per amministrare la città.
E nei centri minori? Un caso curioso è quello di Rho, dove il centrosinistra ha vinto con Pietro Romano, candidato appoggiato da Pd e Italia dei valori col 50,8%, battendo il candidato di Pdl e Lega, Fabrizio Cecchetti: in questo caso non sono bastati a quest’ultimo gli oltre 4.200 amici alla pagina “Cecchetti sindaco” (foto a destra) contro neppure i 300 della pagina ufficiale del primo.
Ma rischia di essere un caso più unico che raro: se guardiamo al Nordest, epr esempio , la riconferma arriva da Trieste: Roberto Cosolini (foto), il candidato del centrosinistra vince, anche su facebook (nella pagina dedicata alle elezioni), la sfida dei mi piace: 1769: il suo antagonista, Roberto Antonione, si ferma a 429.
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