Cimberio, la rinuncia a Goss porta in dote Drake Diener

L'ex teramano è ormai a un passo dall'ingaggio in biancorosso, un scelta che Vescovi difende a spada tratta. Ma l'addio alla guardia di Washington non può che lasciare qualche dubbio

Da Phil Goss a Drake Diener, passando (forse) ancora per Kristjan Kangur. Paiono ormai delineati i movimenti di mercato della Pallacanestro Varese che, dopo alcune conferme (Stipcevic, Talts, Rannikko oltre a Fajardo e Demartini) sta per fare le scelte più importanti.
La prima, ahinoi, è in uscita, perché in piazza Montegrappa si è scelto di rinunciare in via definitiva a Phil Goss; il tiramolla delle scorse settimane (prima no, poi forse sì, infine no del tutto) è terminato perché la Cimberio ha deciso di virare con decisione su un’altra guardia americana. Si tratta di Drake Diener, giocatore 30enne dal lungo passato italiano, anche da queste parti (iniziò a Castelletto Ticino in A2, per poi passare a Capo d’Orlando, Siena, Avellino e infine Teramo), buon tiratore e con un fisico più "stazzato" rispetto al predecessore. Una scelta che, pur considerando Diener un ottimo giocatore, non può non lasciare qualche perplessità: Varese di fatto rinuncia a un atleta (Goss) che è stato una delle rare scommesse azzeccate prelevate in LegaDue, che ha condotto la Cimberio per punti (14,8), assist (3,8) e palle recuperate (2,7), il tutto a un costo accettabile che non sarebbe comunque lievitato. Senza dimenticare che l’americano, nell’arco della stagione, ha fatto prima il play-guardia, poi il regista (prima dell’arrivo di Stipcevic, con i vari malanni di Rannikko) e poi ancora la guardia pura tendente all’ala piccola, quando gli è stato chiesto di marcare gente del tipo di Markoishvili. Se aggiungiamo che la Cimberio non rinnoverà (ma si sapeva da tempo) neppure Ron Slay, altro leader offensivo, non possiamo che valutare con cautela una scelta che però il presidente Francesco Vescovi difende a spada tratta: «Stiamo parlando di due giocatori di diverso tipo, pur nello stesso ruolo – spiega il Cecco – Diener può spostarsi con maggior facilità anche in ala piccola, è comunque un buon realizzatore ed è dotato di notevole intelligenza cestistica. Con Stipcevic, Rannikko e Demartini in regia abbiamo preferito ad andare su un giocatore del genere». Un’investitura che, conferma Vescovi, è pressoché ufficiale: «Per Diener è pronto un contratto annuale per il quale siamo ai dettagli: manca la firma ma siamo quasi al termine della trattativa».

KANGUR E GLI ALTRI – Il presidente considera invece più tiepide altre vicende: dal possibile ritorno di Kangur agli ingaggi ventilati di due italiani come Reati (in calo) e Ganeto (in risalita). «Per quanto riguarda Kangur (ha già un accordo con Siena ndr) stiamo trattando per averlo ancora con noi. Di certo ora è molto più vicino lui del polacco di Avellino Szewczyc con cui il discorso si è arenato per via di costi francamente insostenibili. Rispetto agli italiani, interessano sia Ganeto (’87, ala, da Milano) sia Reati (’88, guardia, da Treviglio) ma non possiamo pensare alla semplice raccolta di figurine. Abbiamo quattro giocatori da scegliere oltre a Fajardo e Demartini e molto dipenderà dal budget e da chi metteremo nei ruoli da titolare. Non dico che il mercato italiano sia da fare in coda, ma la priorità è quella di concludere il quintetto».

CACCIA A MISTER X – Un quintetto che a questo punto manca soprattutto dell’ala piccola titolare, dati per certi o molto probabili Stipcevic, Diener, Kangur e Talts. Serve un giocatore di impatto, che lo stesso Vescovi prova a descrivere: «Cerchiamo un uomo che sappia fare canestro e che sia dotato di buon atletismo, americano o comunitario perché potremmo anche scegliere di andare con un solo Usa». Nomi però non se ne fanno: «Al momento vengono offerti solo giocatori con costi irraggiungibili:  teniamo d’occhio il mercato e poi vediamo come e quando agire». Vescovi resta abbottonatissimo anche quando gli si chiede la provenienza di questo "mister X", anche se il campionato italiano non pare offrire granché soprattutto se si cerca un prima punta.

FISCHI E FISCHIETTI – L’ultimo appunto del presidente riguarda l’elezione di Luigi Lamonica quale miglior arbitro del campionato: l’arbitro pescarese fu il "killer" della Cimberio nella contestata gara2 di playoff a Cantù. «Mi dispiace ma non sono proprio d’accordo – chiarisce Vescovi pur senza citare quell’episodio – perché ritengo che ci siano almeno tre o quattro fischietti che meritino di più il premio. Io credo che il più bravo rimanga Facchini ma non è l’unico interessante; se potessi dare un consiglio, mi piacerebbe vedere qualche giovane in più nelle terne dei direttori di gara. Bisognerebbe responsabilizzarli di più, pur lasciandoli accanto ad arbitri più esperti. Sarebbe un modo per far crescere tutto il movimento».

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Pubblicato il 28 Giugno 2011
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