Delitto delle mani mozzate, premiati gli agenti che hanno lavorato alle indagini
Il Questore Marcello Cardona ha premiato l'operato dei cinque agenti della Polizia di Stato di Varese che hanno lavorato alle indagini sull'omicidio Molinari
«É stata un’indagine complessa e difficile, ma a poco tempo di distanza abbiamo concluso l’inchiesta». Il giorno successivo alla condanna all’ergastolo a Giuseppe Piccolomo, accusato di aver ucciso Carla Molinari e di averle poi tagliato le mani, il Questore di Varese Marcello Cardona ha premiato gli agenti coinvolti nell’operazione. «Hanno dimostrato un alto tasso di conoscenza e professionalità. C’è stato un grande lavoro di squadra che ha permesso di costruire, poco a poco, tutti i pezzi di un puzzle».
A un anno e sette mesi dall’omicidio, per la squadra mobile di Varese, che ha condotto le indagini con il Servizio centrale operativo di Roma e la scientifica di Milano, la sentenza della Corte d’Assise presieduta dal giudice Ottavio D’Agostino, è stato un successo storico. In particolare, gli agenti della squadra mobile di Varese premiati sono stati Roberto Bassi, Giovanni Maschi, Gianni Carlin, Arcangelo Rochira e Renato Saccon, «capaci di svolgere per mesi un lavoro difficile e con grandi sacrifici».
«Era un obbligo morale arrivare fino in fondo alle indagini – ha continuato Cardona -. La sinergia che si è creata tra tutte le forze che hanno lavorato al caso è stata fondamentale. Penso al difficile lavoro svolto dai giudici, al grande valore investigativo del servizio centrale operativo e all’oculata indagine giudiziaria che ci ha portato al risultato».
La conclusione dell’inchiesta, ha continuato il Questore, è stata possibile anche grazie alla costruzione di una strategia investigativa, ovvero quella che nessuno avrebbe fatto dichiarazioni durante le indagini; ciò ha creato un contesto «sereno, dove ogni elemento raccolto è servito per arrivare alla conclusione». In particolare ricorda, «l’approccio positivo che gli agenti di polizia hanno istaurato con i cittadini», riferendosi alla testimonianza della donna che vide Piccolomo mettere dei mozziconi in un barattolo al bar Bistrot di Cocquio Trevisago o «all’approccio equilibrato e sensato della stampa locale».
Ieri, la Corte d’Assise presieduta dal giudice Ottavio D’Agostino ha deciso la condanna all’ergastolo per Giuseppe Piccolomo, come richiesto dal pm Luca Petrucci. L’avvocato difensore Simona Bettiati dal canto suo pensa al ricorso. «Aspetteremo tutti i gradi di giudizio – ha continuato Cardona -. Rispettiamo la persona e restiamo sempre cauti fino alla fine del processo».
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