Sannino dice addio: allenerà il Siena

Dopo tre stagioni il tecnico, imbattuto a Masnago, dice addio al biancorosso. «Scelta esclusivamente professionale. Ho sperato fino all'ultimo di arrivare in A con il Varese; questa sarà sempre la mia città»

Un pugno fa male anche quando te lo aspetti. Per questo la notizia dell’addio al Varese di Beppe Sannino è una di quelle che ti lasciano dentro una specie di subbuglio, un misto di disillusione e nostalgia che non riesce a essere del tutto mitigata dal fatto che il mister va a cogliere un traguardo del massimo prestigio, ovvero una panchina di Serie A. Sannino andrà al Siena neopromosso, dopo una visita lampo a Roma dove si è svolto il colloquio decisivo con il presidente bianconero Mezzaroma, e ad annunciarlo è lo stesso allenatore che ha voluto avvisare per prima cosa Varese di questa decisione. Il Beppe lo ha fatto nel luogo simbolo della sua permanenza in biancorosso, lo stadio di Masnago che dal suo arrivo è rimasto imbattuto (parliamo di quasi tre stagioni sportive) e anzi si è fregiato di due promozioni consecutive, a un passo dalla terza; una conferenza stampa organizzata in fretta e furia «perché ci tenevo che i giornalisti locali lo sapessero prima di qualche freddo dispaccio di agenzia. E ho chiesto alla mia nuova squadra di aspettare questo momento per dare l’annuncio ufficiale».

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BLITZ A ROMA – Il passaggio del tecnico alla squadra toscana (contratto per due stagioni) è nato in maniera fulminea. «La telefonata mi è arrivata ieri sera, qualche tempo dopo la partita: mi hanno chiesto di raggiungere Roma per un colloquio e così ho acquistato al volo un biglietto aereo. Oggi alle 14,30, quando sono atterrato a Malpensa, sono stato richiamato con l’offerta di allenare il Siena. Così, sarò su una panchina di Serie A, un obiettivo che fino all’ultimo respiro ho cercato di raggiungere con il Varese». Per i colori biancorossi, per la città (dove continuerà ad abitare) e per il pubblico, Sannino ha solo parole d’elogio e di orgoglio: «Mi auguro che a Varese tutti capiscano che la mia è una scelta esclusivamente professionale; in questo momento, a poche ore dall’eliminazione con il Padova, è ancora forte quel dispiacere e non riesco neppure a gioire per questa soddisfazione lavorativa che mi è capitata. Però vorrei che ognuno di voi si possa sentire orgoglioso: se io vado in Serie A, il top per un allenatore, è perché migliaia di persone mi hanno spinto attraverso l’entusiasmo e l’affetto con cui sono stato circondato. Varese resta la mia casa, la mia storia, la mia città: io e tutti gli altri avremmo voluto arrivare in A con questa casacca, ma purtroppo non ci siamo riusciti».

GRAZIE ALLA SOCIETA’ – Sannino, a differenza di altre volte, non riesce a “staccare” dopo poche frasi. Sorride all’improvvisato biglietto di… saluto (foto a lato) firmato da tutti i giornalisti che lo hanno seguito in questi anni e risponde a lungo a tutte le domande. Glissa quando gli si chiede se non teme danneggiamenti dal coinvolgimento del Siena nello scandalo scommesse («Con loro non abbiamo toccato neppure l’argomento. Quello che mi interessa è che Mezzaroma mi ha detto di aver apprezzato il lavoro svolto con il Varese») e saluta i massimi dirigenti della società. «Rosati e Montemurro mi hanno sempre detto che avrebbero capito scelte simili fin da quando sono stato accostato a società di Serie A, che peraltro non mi hanno mai chiamato, a parte il Bologna con cui ci fu un abboccamento tramite un intermediario. Antonio, Enzo e Luca Sogliano, che tutti dicono andrà via ma finché non lo vedo da un’altra parte lo considero pilastro fondamentale del Varese, sono persone straordinarie e importanti, capaci prima di osservare e poi di agire. Posso solo ringraziarli per la vicinanza che mi hanno sempre dimostrato e sono sicuro che riusciranno a fare il bene del Varese».

ANCHE BAIANO VA – Al Siena andrà anche Baiano, il vice che proprio Sannino ha voluto accanto a sé da questa stagione. «Ciccio era qui su mia precisa richiesta e mi seguirà, però il resto dello staff, ovvero Bettinelli, Verderame e Panzarasa rimarranno al Varese. Li ho trovati quando sono arrivato, sono a propria volta un patrimonio di questa società ed è giusto che possano continuare a dare il proprio contributo. Io da loro ho imparato molto, mi auguro di aver anche insegnato qualcosa e restano persone cui voglio bene». Sannino incontrerà anche i suoi giocatori, martedì allo stadio (alle 15) pur senza dirigere alcun allenamento. «Ora li chiamerò uno per uno, per avvisarli personalmente del mio addio». Poi il commiato definitivo: «La cosa più bella di questo ciclo? Aver portato sempre più gente allo stadio, aver unito ai tifosi storici una nuova generazione di varesini fieri della loro squadra di calcio. Siamo passati da qualche gruppo di appassionati a un fiume di gente che si è riversato a Masnago per vedere i ragazzi, con tante famiglie, donne ragazzini. Ieri eravamo ottomila: sì, è stata la cosa migliore».

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Pubblicato il 06 Giugno 2011
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