PdL attacca su Amsc: “La vicenda Aspesi ha danneggiato l’azienda”
Massimo Bossi e i vertici del centrodestra critici sulla gestione e sulle mancate nomine del presidente di Amsc e del cda di 3SG. "La maggioranza di sinistra-centro è impreparata"
«La presidenza di Mario Aspesi è stata la più breve della storia. Un vero passo falso». La gestione delle nomine in Amsc viene bocciata su tutta la linea da Massimo Bossi, capogruppo del PdL, che chiede conto al sindaco della scelta rivelatasi frettolosa. Ma il PdL (nella foto il gruppo consigliare con Donato Lozito) chiede anche di conoscere con chiarezza quali fossero i pareri a disposizione del sindaco Edoardo Guenzani.
L’errore sulla nomine adì Aspesi «ha messo in difficoltà l’azienda e i lavoratori, la società per azioni non ne avrà certo benefici in termini d’immagine» spiega ancora Massimo Bossi. «Non vogliamo dire "noi l’avevamo detto", prendiamo atto che il sindaco non ha voluto tenere conto della nostra segnalazione di incompatibilità fatta in consiglio comunale». E il PdL chiede a Guenzani anche un atto di chiarezza sui due pareri legali citati in consiglio comunale e di cui il centrodestra ha chiesto «facendo richiesta di accesso agli atti, senza avere risposta, alla faccia della partecipazione e della trasparenza promessa».
Se il PdL punta molto sulla mancata nomina del presidente di Amsc spa e sulla marcia indietro rispetto al nome di Mario Aspesi, le critiche riguardano anche altri aspetti della gestione delle aziende partecipate, in particolare la mancata approvazione dei bilanci di Amsc spa e Amsc Impianti&Servizi «che erano già stati avallati dai consigli di amministrazione, anche dal rappresentante dei piccoli azionisti vicino al Pd (Brovelli di Somma, che a dire il vero non è del Pd, ndr)». Questo, mentre ancora si attendono le nomine del presidente di Amsc e dell’intero consiglio d’amministrazione di 3SG-Camelot, ancora vacante. «Sono passati 45 giorni dall’insediamento, il termine previsto dalla Legge per le nomine» sottolinea ancora Bossi.
Insomma, questi sono gli elementi che secondo gli ex governanti della città indicano «l’impreparazione» della maggioranza «di sinistra-centro», come amano definirla Massimo Bossi e Donato Lozito. La stessa impreparazione è denunciata anche sul versante dell’ente comunale: «Guenzani ha nominato un consigliere delegato (Danilo Barban, ndr). Ma dovrebbe sapere che non esiste per Legge il consigliere delegato senza limiti di tempo: deve essere delegato per un progetto preciso e con limiti temporali».
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