Basso, Cunego e gli altri: la Tre Valli stuzzica i campioni

Martedì 16 si corre la gara più amata dai varesini: ecco chi saranno i protagonisti sui 195 chilometri tra Besozzo e Campione d'Italia

Se il Giro, per l’Italia, è la “festa di maggio”, la Tre Valli si può senz’altro considerare la “festa d’agosto” per tutto il Varesotto. La corsa organizzata dalla “Binda” si prepara alla edizione numero 91 di una storia prestigiosa e lo fa tra qualche polemica politica che francamente si poteva evitare. Bene ha fatto il patron Renzo Oldani a ricordare – con parole misurate e rispettose – quanto conti questo evento nella “provincia coi pedali”: è sufficiente pensare alle migliaia di persone che ogni anno si accalcano a bordo strada per capire il significato che ha ancora la Tre Valli tra la gente comune, quella già bistrattata da regolamenti internazionali sempre più assurdi e affamati di soldi. Così la Tre Valli anche quest’anno deve sgomitare all’interno del calendario Uci, con squadre impegnate in gare tanto ricche quanto artificiali sparse tra Benelux e Nord America e costrette a diluire la qualità dei propri team per rispettare i protocolli del Pro Tour.
Nonostante ciò però, la corsa che si disputerà tra Besozzo e Campione d’Italia, si presenta al via con un percorso e un cast di tutto rispetto: come già scrivemmo l’anno scorso la Tre Valli sarà una sorta di campionato italiano con la presenza però di un gruppetto di stranieri agguerriti. Proprio nel 2010 si è infatti registrato il successo “esotico”, con l’irlandese Daniel Martin (foto) capace di battere tutti sull’arrivo accanto a Villa Recalcati e interrompere una “serie azzurra” che dal 1990 era stata scalfita solo dal tedesco Wegmann.
Gli occhi dei tifosi saranno puntati soprattutto sul dorsale numero 1, quello di Ivan Basso: il cassanese qui non ha mai brillato ma ancora una volta potrà contare sull’affetto di un pubblico che lo ama e che lo vuole sostenere dopo un Tour de France concluso in modo deludente. La Liquigas-Cannondale sarà quindi la squadra faro della gara, ma più che Basso – la salita finale è dura ma breve – paiono altri i favoriti in maglia verde-blu, ovvero Vincenzo Nibali e Peter Sagan, talenti che a Campione potrebbero davvero fare la differenza. A proposito di Tour però, non si può che sperare in un colpaccio di Damiano Cunego: il veronese ha fatto benissimo in Francia, è spesso andato vicino al successo a Varese ma non l’ha mai colto; la sua Lampre è ben attrezzata (pur non valendo la Liquigas) e potrebbe sostenerlo fino ai tre chilometri decisivi.
Al via ci sono poi altri corridori di primissimo piano: Di Luca, Rebellin e Ginanni hanno già vinto la Tre Valli anche se per motivi diversi non paiono tra i primi favoriti, il tricolore Visconti può invece fare benissimo come pure la “pulce” Pozzovivo, secondo lo scorso anno. E poi la Katusha (uno degli squadroni con Liquigas, Lampre, Garmin e Astana) ha anche Pippo Pozzato: la salita di Campione non sembra fare al caso suo, ma un corridore simile – pure con il dente avvelenato per una stagione sotto le attese – non va mai sottovalutato.
E gli stranieri? Attenzione, perché di buoni ce ne sono: già accennato a Sagan, bisognerà curare le punte di Garmin (Le Mevel?), Astana (Kreuziger) e Francaise de Jeux, formazione che ha acceso il Tour con le azioni di Casar, Pauriol, Pineau e altri, tutti iscritti alla Tre Valli. Tra gli outsider ci sono i belgi della Topsport Vlaanderen, ottimi lo scorso anno, e gli esperti Wegelius (United Healthcare) e Schumacher (Miche).
Insomma, tutto sarà tranne che una corsa piatta e banale, anche se l’andamento della Tre Valli può già essere previsto: i team più forti concederanno spazio nella fase iniziale per poi prendere in mano le operazioni nella seconda parte di gara per portare i capitani in testa in vista della salita finale. Rispetto alle recenti Tre Valli concluse a Campione però, gli atleti affronteranno un percorso meno duro: ciò potrebbe aumentare le possibilità di chi non è specialista di certi traguardi, come lo sarebbe Stefano Garzelli. La sua assenza (è in ritiro per puntare al "Giro di Lombardia") lascia un po’ di vuoto in una prova che resta tutta da gustare.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Agosto 2011
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