Piazza Tre Cù? Per i bustocchi non esiste più

Una lettrice si domanda se il soprannome seguirà il monumento che ha traslocato da piazza Vittorio Emanuele a piazza Trento e Trieste ma alcuni cittadini dicono che l'attuale collocazione non rende merito alle tre statue

 

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Busto, c’era due volte il monumento ai caduti 4 di 13
Piazza Tri cù non c’è più. I bustocchi, sempre molto legati alla tradizione, preferiscono dire che non esiste più dopo una lunga fase di accettazione durata almeno quanto lo spostamento del monumento dalla sua originaria collocazione in piazza Vittorio Emanuele a quella attuale di piazza Trento e Trieste (foto a sinistra e sotto nella vecchia collocazione). Il suo spostamento aveva suscitato l’indignazione di un non bustocco come Audio Porfidio che aveva addirittura ottenuto un referendum per dire "no" allo spostamento del monumento dedicato ai caduti, diventato nel tempo piazza Tri cù, appunto, per le sue tre caratteristiche statue adamitiche sostenute da due pilastri in marmo. Il referendum naufragò senza raggiungere il quorum e soprattutto senza ottenere il "no" dei cittadini allo spostamento, Porfidio si offrì di portarla al suo paese in Basilicata.

Una lettrice di Busto Arsizio oggi si pone ancora la domanda: ma adesso anche il soprannome seguirà lo spostamento  del monumento? «Non ho mai usato questo termine, né mai lo userò in futuro per rispetto ai caduti e alle loro famiglie». Al sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli non è mai piaciuto il nome affibbiato dai suoi concittadini alla piazza che ospitava il monumento. Detto da una persona incline allla battuta ne aumenta il valore: «Il monumento ai caduti ricorda quanti hanno dato la vita per una causa nobilissima, non ho mai chiamato piazza Vittorio Emanuele in quel modo e mai lo farò per la nuova piazza che ospita il monumento». 

Pare che ai bustocchi l’argomento interessi ma non sembra accettabile l’idea dello spostamento del soprannome: «Meglio pensare che piazza Tre Culi non esista più – spiega Sara, bustocca doc – tra l’altro, con una certa pudicizia involontaria hanno posizionato il monumento in maniera che i famosi posteriori restino coperti dalla grande pianta che c’è nell’aiuola». In sostanza le prossime generazioni, che vedranno il monumento in quella posizione sin dalla nascita, non si accorgeranno nemmeno di quelle natiche di bronzo in bella vista che tanto fecero scalpore cinquant’anni fa.

Della stessa opinione Margherita, anche lei cittadina di Busto da generazioni: «Trovarsi ai Tre Culi è un modo di dire che identifica quella piazza (Vittorio Emanuele, ndr) con il suo bel monumento, ora verrà stravolta completamente quindi non ha più alcun senso chiamarla così. La nuova collocazione non equivale a quella precedente e quindi è meglio pensare che non esiste più».  Insomma non basta lo spostamento del monumento per far recedere i bustocchi. In molti continueranno a chiamare la piazzetta nel centro storico con il suo soprannome ma gli anni sbiadiranno il ricordo e quel luogo cambierà la sua denominazione, magari in piazza dell’autosilo (visto che ne verrà costruito uno sotterraneo) oppure piazza Porfidio o del referendum, ricordando la battaglia del vulcanico consigliere comunale che più di chiunque altro seppe tentare una strenua difesa dell’autenticità di quel luogo. Ai commenti dei lettori l’ardua sentenza.

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Pubblicato il 17 Agosto 2011
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