Camelot, le indennità agli amministratori diventano un caso

Nel 2010 un decreto impose di rendere gratuito l'impegno nei CdA. Ma alla 3SG-Camelot continuarono a pagare gli "stipendi" a presidente e membri del Cda. "Ora dobbiamo recuperare quei soldi"

Gli stipendi per legge non dovevano esserci più, ma l’azienda ha continuato a pagarli a chi sedeva sulle poltrone di comando della casa di riposo. È bufera sulla 3SG-Camelot, l’azienda socio-sanitaria comunale che già lo scorso anno fu al centro di dure polemiche per la nomina del direttore generale e soprattutto per la ricca buonuscita all’ex direttore Giancarlo Durante. Anche in questo caso si parla di soldi erogati a chi guidava l’azienda, per la precisione ai membri del Consiglio di Amministrazione: il decreto 78/2010 ha stabilito lo scorso anno che gli enti a rilevanza economica finanziati da enti pubblici non possano prevedere indennità per i posti in CdA, presidente compreso.

Per questo il consiglio comunale gallaratese ha approvato subito la modifica allo Statuto della 3SG, prevedendo la gratuità per il nuovo CdA nominato dal nuovo sindaco Edoardo Guenzani. Ma da lì si è aperta la questione dell’anno appena trascorso: gli "stipendi" sono stati pagati al CdA in carica. «Ora bisogna recuperarli, per evitare un ricorso della Corte dei Conti» ha spiegato il sindaco Guenzani in consiglio comunale. Che oggi spiega che «gli emolumenti sono stati corrisposti a chi ha guidato l’azienda nel periodo precedenti le elezioni». Riferimento a Isabella Peroni, che guidò 3SG in un brevissimo periodo nella primavera 2011, dopo l’addio di Paolo Caravati, dimessosi per candidarsi alle elezioni.

Il centrosinistra incalza per capire la responsabilità di quegli stipendi pagati: «Le responsabilità su quanto accaduto – attacca il democratico Giovanni Pignataro devono essere accertati: non è certo dell’attuale CdA che invece si è mosso con solerzia, ma non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia rispetto al passato. Stiamo stupiti dal fatto che i direttori generali Franco Rudoni e Manila Leoni e il segretario comunale non abbiano fatto notare la questione nei mesi passati». Il centrodestra invece ha confermato l’interpretazione data a febbraio, quando fu nominato presidente Paolo Caravati: la 3SG non è a rilevanza economica, quindi gli stipendi erano legittimi.

«La questione era di competenza del consiglio d’amministrazione e della direzione di 3SG, che hanno erogato questa indennità» spiega ancora il sindaco Guenzani. Oggi il Cda è cambiato: il presidente di 3SG Enrico Moresi oggi ha diramato una nota in cui si spiega che «il consiglio d’amministrazione, che gode della piena stima del sindaco e dell’Amministrazione Comunale, conferma la propria fiducia alla Direzione, anche in virtù dei risultati positivi per la chiusura del 2011 dopo due anni di bilancio in deficit».

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Pubblicato il 08 Settembre 2011
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