Italiani sì, italiani no: sindaci contro
Il pittore Vedramin disgena garibaldi, l'attore Ratti pone domande surreali ma tra Fontana (Lega), Porro (Pd) e Guenzani (Centrosinistra) è dialettica vera anche se con stile
Tre sindaci, un artista e un comico che pone domande surreali, ma anche quesiti veri, dedicati alla problematica italiana, e alla politica in senso lato. E’ stato un dibattito diverso dal solito, quello del pomeriggio alla festa Anche io. Si è cominciato con la performance di Fabrizio Vendramin, pittore reso famoso dai talent show, che ha realizzato una immagine di Garibaldi, la quale è apparsa ai più solo quando ha girato il quadro. Nel frattempo scorrevano le note di "Generale" di Francesco De Gregori. Applausi e dibattito serrato. L’attore Giancarlo Ratti (noto per il ruggito del Coniglio su Radiodue) ha posto sia le domande che aveva inviato il giornalista del Corriere della sera Aldo Cazzullo, sia una serie di quesiti tra il divertito e il reale. Domanda: può un sindaco leghista dire viva l’Italia? Risposta del sindaco leghista Attilio Fontana: "Io posso anche dirlo ma devo ricordare che sono contro l’organizzazione di questo stato che crea ingiustizie". Domanda invece ai due sindaci di centrosinistra Luciano Porro di Saronno e Edoardo Guenzani di Gallarate: "Gridereste, Italia uno?". Risate in sala e sconcerto generale ma anche divertimento. Fontana accetta le provocazioni e scherza su tutto, Porro dice che non è assolutamente d’accordo con Fontana sull’idea dell’Italia e su quella di solidarietà, ma lo unisce la comune militanza milanista. Guenzani argomenta serio che bisogna dare la colpa ai poltici nazionali se l’Italia spesso ha tanti sprechi, Fontana però lo rintuzza dicendo che la regione Sicilia ha quattro volte i dipendenti della Lombardia e così via. Tra le domande di Ratti fanno capolino il sesso la bandiera italiana: si scherza e si ride, Fontana è più polemico e risponde a una domanda sul triclore ricordando che andare in giro con la bandiera italiana negli anni settanta, significava prendere le botte da quelli di sinistra. Guenzani e Porro restano sulla loro idea di paese solidale e attento agli altri, ma alla fine tutti insieme si danno la mano e con l’attore Ratti si scherza fino a sera prima di andare tutti a mangiare.
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