Sindacati divisi sul piano di austerità del Circolo
Mentre la Fials si schiera apertamente dalla parte dei lavoratori, la Cisl invita a riflettere sul clima difficile che stiamo vivendo. La Cgil spera in una modifica del piano
« Il contratto a tempo determinato è uno strumento che il settore pubblico usa sempre con molta parsimonia a causa delle restrizioni previste dalla ultime finanziarie» Nino Ventola, segretario provinciale della Cisl sanità ridimensiona il fenomeno del precariato all’interno delle azienda sanitarie: « A Varese, per esempio, a novembre si svolgerà un concorso per infermieri e ci sono ben 785 domande. C’è però chi preferisce puntare sui rinnovi automatici del contratto. Ma la sanità fa parte della macchina pubblica, non è un settore avulso e quando si parla di momento difficile e di crisi, non si può pensare di essere esenti dai riflessi».
Il segretario della Cisl è polemico sulla lettura data al piano di risparmio messo a punto dal Direttore dell’azienda varesina Bergamaschi: « In Italia, dicono recenti stime, mancano tra i 1500 e i 2000 infermieri. Quando si firma un contratto a tempo determinato si sa che c’è una scadenza. Nel frattempo, però, ci sono molte occasioni per sistemarsi: basta studiare e fare il concorso, così si entra nella graduatoria da cui si attinge a livello regionale. In reparto ci sono figure non di "ruolo" e la loro presenza è indispensabile a seconda dell’organizzazione di ciascuna unità operativa: diciamo che la presenza dei "precari" è decisiva a macchia di leopardo…».
Più arrabbiato, invece, è il delegato della Fials Francesco Tucci: « Oltre agli infermieri, interessati dai tagli ci sono i tecnici di radiologia e lavoratorio: sono circa una ventina a rischio. Nel 2009 sono state fatte 63.000 ore di straordinario: diminuendo il personale, bloccando il turn over, come si potrà garantire l’assistenza? Alcune lettere sono già partite: noi ci batteremo perchè il piano venga bloccato e le posizioni di questi lavoratori congelate. A Busto e a Gallarate non si stanno registrando queste situazioni. Fornisco solo un numero: Varese ha ben 102 consulenze contro le 12 di Gallarate e le 20 di Busto».
« Negli ultimi anni – sottolinea Cinzia Bianchi della Cgil – abbiamo condotto una battaglia per la stabilizzazione dei precari di tutto il pubblico. E il nostro impegno prosegue. Il momento è difficile, lo sappiamo, un tempo gli infermieri a tempo potevano contare su un concorso che permetteva di stabilizzare la propria posizione. Oggi le cose sono cambiate. In questi giorni la preoccupazione è elevata: tanti infermieri sono spaventati. Danno l’anima in corsia ma temono di rimanere a casa. Tanti lavoratori che avevano già avuto esperienze di licenziamento in altri settori e che avevo deciso di puntare sulla sanità riqualificandosi. Noi ci batteremo perchè i tagli non tocchino il personale. Il carico di lavoro è già altissimo per tutto il comparto con turni saltati e straordinari non pagati. Una contrazione della forza lavoro si riverberebbe sull’assistenza»
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