Amsc, il “buco” è più pesante del previsto. Ma il Comune ci mette mano
Il passivo d'esercizio è maggiore di quello che si prevedeva a giugno e il patrimonio è inferiore al previsto. Intanto il Comune interviene con 1,2 milioni di euro
Perdite d’esercizio più pesanti e, soprattutto, un patrimonio impoveritosi più di quanto era previsto. Questi sono alcuni dei risultati emersi della due diligence Amsc, l’analisi approfondita dello stato delle aziende del gruppo di società partecipate gallaratesi: dall’investigazione – voluta dalla nuova amministrazione e che il PdL ha contestato per il suo costo, circa 70mila euro – emergerebbe infatti che la stima del patrimonio di Amsc spa, la società madre che coordina le altre, era più alta del reale. Il patrimonio complessivo, stimato dalla società nei mesi scorsi a 5 milioni di euro, sarebbe in realtà assai inferiore. E anche le perdite d’esercizio per il 2010 sarebbero più alte di quelle previste dal bilancio che l’assemblea dei soci, a giugno, non aveva approvato riservandosi appunto un maggiore approfondimento. Certo, ci si aspetta i «numeri spaventosi» annunciati già dall’assessore Lovazzano in commissione bilancio, ma il "buco" non è tale da pregiudicare la continuità dell’azienda o creare preoccupazioni per l’occupazione. In ogni caso, il Comune è corso ai ripari preventivamente con una nuova iniezione di capitale da 1,2 milioni di euro che – non potendo intervenire su Amsc spa e Impianti&Servizi – andrà ad un’altra società del gruppo, la Seprio Real Estate: un modo per rassicurare le banche sulla capacità del "gruppo" (tra virgolette, perché in realtà non lo è formalmente, si tratta di un insieme di società coordinate tra loro) di far fronte ai mutui finanziati. La chiusura dei bilanci sarà deliberata nelle assemblee dei soci delle diverse società che saranno convocate intorno al 20 dicembre.
Quanto alla strategia per il futuro, molto dipenderà anche dall’evoluzione della legge in materia di servizi pubblici, con le previste liberalizzazioni. Dopo il referendum di giugno che aveva bocciato la privatizzazione di alcuni servizi (acqua e trasporti), dopo le due manovre agostane, dopo il "maxiemendamento", bisognerà capire quali mosse farà il nuovo governo tecnico di Mario Monti, che potrebbe imporre concorrenza e gare su vari servizi. Solo quando si avrà qualche certezza si potrà immaginare in modo più preciso lo scenario per il futuro. Nel frattempo, da un lato il Comune mette mano al portafoglio, dall’altro si pensa ad alienare una parte dei beni immobili: è possibile che siano ceduti una parte degli spazi di via Bottini, riportando alcuni servizi nella vecchia sede – ridotta a sola sede operativa – di via Aleardi.
Rettifica: il costo della due diligence da parte di Ernst&Young ammonta a 70mila euro e non a 24mila come erroneamente riportato in una prima versione di questo articolo
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