Il nuovo Premier e il debole per il ciclismo

Appassionato di bici, non volle mancare al Mondiale 2008 quando si trovò (suo malgrado) sull'ammiraglia di Renzo Oldani che scherza: «Anni dopo si è ricordato della mia guida "sportiva"»

Uno degli aspetti più "varesini" del nuovo premier, Mario Monti, è senz’altro la sua passione per il ciclismo, sia tifato sia pedalato. Un amore nato fin da bambino e non poteva andare altrimenti vista la grande amicizia che lega Monti con Alfredo Ambrosetti, noto al mondo come grande consulente economico ma pure figlio del leggendario "Togn", ex presidente della "S.C. Binda" e promotore dei mondiali del 1951. Proprio a quella corsa, vinta dall’elvetico Kübler, assistette il piccolo Mario (aveva appena otto anni) che tanti anni dopo non volle mancare al nuovo appuntamento iridato disputato nella Città Giardino.
Per il Mondiale 2008 quindi, Monti arrivò di buon mattino alla residenza dell’amico Ambrosetti e per raggiungere l’ippodromo ebbe un autista decisamente speciale, Renzo Oldani.
Il patron della "Binda", e vicepresidente della rassegna iridata, racconta di quel viaggio speciale: «Mi ero preso l’incarico di accompagnare diverse autorità, sia prima sia durante la corsa perché alcuni volevano seguire il Mondiale dall’ammiraglia almeno nei primi giri. Andai così a prendere Monti e Ambrosetti (foto: D. Carone Foto80 – Sc Binda) quando mancava circa un’ora alla partenza della gara dei professionisti e purtroppo il tempo fu tiranno. Così, una volta fatti salire i presenti in macchina, 

affidai le chiavi a mio figlio e presi posto sulla moto che precedeva la vettura. Mancava poco al via, le strade erano aperte solo alle vetture di servizio ma, per far sì che il convoglio arrivasse in tempo, feci "velocizzare" tutta l’operazione. Non contento, lo portai a vedere un giro della corsa a bordo dell’ammiraglia, un "viaggio" tutt’altro che pacato visto che in quei casi si guida piuttosto sportivi». E d’altra parte l’Oldani al volante è piuttosto "famoso" tra chi lo ha avuto come driver al seguito delle gare. «Ebbene – ride il presidente della "Binda" – quando ho avuto occasione di re-incontrare Monti in occasione di un matrimonio si è subito ricordato di quelle corsa in auto per le strade di Varese. Ma per fortuna me lo ha sottolineato ridendo…».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Novembre 2011
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