Liuc, il nuovo anno accademico da primi della classe

Prima volta per il neorettore Valter Lazzari che ha presentato le sfide dell'ateneo castellanzese e i grandi risultati ottenuti in vent'anni sul territorio che la posizionano ai vertici delle classifiche Almalaurea

La Liuc apre il suo 21esimo anno accademico nel segno della crisi economico-finanziaria ma anche della speranza. Questa mattina, lunedì, il nuovo rettore Valter Lazzari, in versione togata insieme al preside di ingegneria Giacomo Buonanno e al preside di giurisprudenza Mario Zanchetti, ha aperto ufficialmente l’anno accademico 2011/2012 preceduto dal presidente di Liuc Paolo Lamberti. A lui il compito di fare il punto della situazione dell’ateneo che vede crescere gli iscritti e la qualità dell’insegnamento: «Sono oltre 7 mila i laureati usciti da questo ateneo in vent’anni, 36 i dottori di ricerca e parte di loro forma oggi il corpo docente della nostra stessa università – ha ricordato Lamberti sottolineando la maturità dell’ateneo – ma non solo con questi numeri si fa il bilancio di un’università: altri più eloquenti sono quelli delle classifiche stilate da giornali ed enti come Censis e Almalaurea che pongono Liuc alle posizioni apicali».

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Inaugurazione anno accademico Liuc 4 di 7

Il rettore Lazzari ha esaltato, invece, l’ottimo funzionamento dei servizi universitari, ringraziando proprio

 il personale tecnico amministrativo insieme a Regione Lombardia, Unione degli Industriali, privati e altri
enti che ogni anno finanziano borse di studio, investimenti tecnologici: «Liuc tiene in grande considerazione tutti gli attori che la mantengono in vita – ha detto Lazzari – e lo fa muovendosi secondo tre principi cardine: impegno, capacità e competenza, comunità». Lazzari ha sottolineato quanto sia importante l’internazionalizzazione per questo ateneo e ha annunciato che oltre all’Erasmus e alla Summer School in Cina e Usa ora si aggiungeranno nuove mete come India, Brasile e Russia. L’impegno sta proprio nell’ampliare continuamente l’offerta formativa all’estero ma anche nel mantenere i tempi di laurea tra i più brevi in Italia. Capacità e competenza, invece, si estrinsecano nella non parcellizzazione dell’offerta didattica, una deriva che ha travolto alcune università in Italia, e nella capacità di aumentare la ricerca di fondi (cresciuta anche quest’anno del 10%) per ricerca istituzionale e commerciale. La comunità, infine, è il terzo punto di forza dell’ateneo: «Liuc non si dimentica mai dei suoi studenti ma anche degli alumni (ex-studenti che si sono laureati ma continuano a mantenere un rapporto con Liuc, ndr), e viceversa». Il senso di comunità è molto forte in Liuc e per rafforzarlo Lazzari ha ringraziato anche i suoi predecessori Andrea Taroni e Alessandro Sinatra. 

In conclusione, prima delle prolusioni su economia e destino dell’eurozona, ha parlato anche Sebastiano Signò, rappresentante degli studenti nel Consiglio di Amministrazione di Liuc. Il giovane ha incentrato la sua relazione su due aspetti: la crisi economico-finanziaria che sta attraversando il vecchio continente e con esso l’Italia e la situazione degli studenti del suo ateneo. Signò si è appellato alla politica «perchè si impegni nella ricerca di soluzioni alla crisi del Paese (appello fatto proprio dal deputato Pd Daniele Marantelli in un intervento finale, ndr)» e ha auspicato «che la soluzione trovata dal cda per la gestione del Campus interno all’università risolva i problemi annosi e i disservizi che questo crea a chi lo vive, gli studenti appunto».

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Pubblicato il 28 Novembre 2011
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