“Mi si è ristretto l’affetto”, un concorso per i detenuti
Il 1 dicembre saranno premiati i detenuti delle carceri lombarde che hanno partecipato al concorso promosso da Carcere di Varese, Sol.Co e AUSER. La cerimonia sarà aperta a tutti per permettere di approcciarsi in modo nuovo a chi vive in detenzione
Come si gestiscono gli affetti “tra” le sbarre? E’ quello che si sono chiesti nella Direzione del Carcere di Varese, il consorzio Sol.Co e AUSER e che hanno a loro volta sottoposto ai detenuti di tutta la Lombardia. Ne è nato “mi si è ristretto l’affetto” un concorso, giunto alla seconda edizione e che si concluderà con una cerimonia di premiazione il prossimo 1 dicembre alle 17 nella sede della Provincia di Varese a Villa Recalcati in piazza Libertà 1. Il tema dell’affetto in carcere è una questione molto delicata che accomuna tutti i detenuti fin dal primo giorno di detenzione.
E allora, attraverso l’esperienza della scrittura e dell’espressione artistica, si è voluto dare voce e tentare di trovare un luogo al vuoto e alla mancanza: gli affetti si esprimono attraverso il disegno di una famiglia, attraverso la luce tra le sbarre e le storie che ricostruiscono la nascita di un amore ancora esistente. Si intuiscono i nomi tra le righe, si ritrovano i gesti e le parole abituali dell’amore e anche parole nuove che possono essere riportate nella ricchezza di un pezzo di carta.
La cerimonia -che sarà aperta a tutti- punta anche a sensibilizzare la cittadinanza e vuole essere un’occasione di incontro. Il carcere si “sposterà” per qualche ora fuori dalle sue mura e dalle sue celle e, grazie ai permessi premio concessi ad alcuni detenuti che verranno premiati, ci sarà modo di proporre in modo inedito il rapporto con chi vive in detenzione.
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