Sepolture per le coppie di fatto, interviene Civati
Il consigliere regionale del Pd annuncia una revisione della legge regionale che regolamenta le sepolture nei cimiteri della Lombardia: "Mi adopererò per rimuovere gli ostacoli". Intanto siamo andati a verificare il regolamento
Anche il consigliere regionale del Partito Democratico Giuseppe Civati interviene sul caso dell’inumazione delle coppie di fatto al cimitero di Castellanza. Civati, interpellato dal sito Gay.it si è andato a leggere la legge regionale in merito, citata anche dall’assessore con delega ai cimiteri Fabrizio Giachi, asserendo che la legge in merito è stata modificata e aggiornata mentre il regolamento del comune di Castellanza sarebbe agganciato al vecchio testo: «In ogni caso, il gruppo del Pd approfondirà ulteriormente l’argomento, per evitare che in futuro si ripresentino situazioni analoghe". Nel frattempo – conclude Civati – mi appello all’umanità degli amministratori locali. Conservare la memoria di una persona cara è un legittimo desiderio di ciascuno» – annuncia il giovane consigliere del Pd.
Il caso era scoppiato in seguito alla segnalazione di un lettore il quale chiedeva il perchè al cimitero di Castellanza ad una persona non sposata fosse negato il diritto di poter seppellire il proprio convivente all’interno della propria tomba di famiglia. Ed effettivamente sia il regolamento cimiteriale che il bando per l’assegnazione di nuove tombe parla di “tombe di famiglia” (alcune sono in vendita proprio in questi giorni). Nonostante questo l’assessore Giachi aveva rassicurato: «Nelle tombe può essere inumata la salma di chi desidera il proprietario» – aveva detto. L’articolo 38 del regolamento, infatti, spiega al comma 4 che è consentita la tumulazione nelle sepolture private per famiglie di persone conviventi.
Per quanto riguarda i loculi, invece, l’articolo 37 del regolamento recita al comma 4 che le persone che hanno superato il 60esimo anno di età possono chiedere la concessione di due loculi affiancati, uno per sé e l’altro per tumulare la salma di parenti o affini sino al secondo grado, previa valutazione dell’ufficio con rifermento alla disponibilità dei loculi.
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