Partono i “non saldi” svizzeri e fanno il pieno di italiani
In svizzera non esiste, come da noi, una regolamentazione delle vendite di fine stagione: così le offerte sono cominciate molto prima. Attirando i clienti italiani perduti con il cambio
Quello che è successo alle frontiere principali nelle provincie di Varese e Como è stato sulla bocca di tutti: lunghe file in dogana per raggiungere i principali centri commerciali, primo su tutti l’outlet più famoso della zona, ma non solo.
Foxtown e i suoi tradizionali saldi anticipati (da sempre, cominciano il primo giorno utile dopo lo stop natalizio) hanno fatto il pienone di italiani, che dopo Natale si sono messi in coda in dogana e hanno approfittato per dare un’occhiata alle offerte proposte dagli svizzeri. Ma è corretto definirli “saldi anticipati”? In realtà no: perchè il concetto di saldi in Svizzera non esiste. In Svizzera la liberalizzazione del mercato commerciale non prevede infatti regolamentazioni temporali delle offerte.
In Italia invece le vendite di fine stagione (questo il loro termine corretto) “devono avere per oggetto i prodotti di carattere stagionale o di moda che, pertanto, sono soggetti a notevole deprezzamento se non venduti entro in certo periodo di tempo. Pur non esistendo una precisa definizione normativa di questa particolare tipologia di prodotti, di solito sono oggetto di saldi gli articoli di abbigliamento, le calzature e gli articoli sportivi, in virtù del loro carattere strettamente stagionale e legato alla moda. È un’operazione riservata agli operatori del commercio al dettaglio”. La data di inizio era tradizionalmente regolata dalle Regioni, le ultime normative hanno previsto però una data di inizio dei saldi omogenea a livello nazionale.
Non ha senso istituzionale però, secondo la legislazione svizzera, la proposta appena lanciata dal consigliere varesino Alessio Nicoletti di “far partire in contemporanea i saldi in Italia e Svizzera” non foss’altro perchè dall’altra parte della frontiera non esiste un interlocutore pubblico con cui parlare: la legislazione svizzera non impone nessun tipo di limite alla possibilità individuale per negozi e centri commerciali di effettuare sconti e offerte, durante tutto l’anno. A confermarcelo, sono gli stessi funzionari svizzeri competenti.
Quello che fa partire i “saldi” da Foxtown quindi è semplicemente la direzione commerciale del negozio, evidentemente molto orientata alle abitudini italiane: e al famoso outlet di Mendrisio quest’anno si sono aggregati – nella speranza, ben riuscita, di attirare i clienti persi con il cambio sfavorevole – anche diversi negozi di altri centri commerciali ticinesi frequentati da italiani, come il Serfontana a Chiasso, o il centro commerciale Grancia di Lugano. In Italia, invece, bisognerà attedere il 5 gennaio 2012.
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