Una giornata contro gli sfratti

I sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat chiedono di «Affrontare l’emergenza con una nuova politica abitativa»

Domani 13 dicembre i sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat promuovono la giornata nazionale di mobilitazione contro gli sfratti. «Il nostro paese – si legge nel documento che hanno diffuso – vive da tempo la crisi di un sistema abitativo che non riesce a dare una risposta adeguata ad una domanda che, nel corso degli anni, è divenuta sempre più complessa per composizione sociale, livelli di reddito, esigenze di mobilità territoriali e qualità urbana ed edilizia. Gli sfratti rappresentano la punta più drammatica e visibile dell’emergenza, soprattutto in considerazione del fatto che, ormai, la parte di gran lunga maggioritaria dei provvedimenti emessi sono per morosità, segnale evidente della divaricazione crescente, accentuata negli ultimi anni dalla crisi economica, tra il livello dell’offerta e le capacità economiche della domanda». I sindacati hanno comunicato anche alcuni dati: «Gli sfratti per morosità, infatti, registrano un costante aumento negli anni sia in termini assoluti che percentualmente sul totale: nel 1983 rappresentavano il 13% degli sfratti emessi, nel 1997 il 50%, nel 2010 l’86% Negli ultimi 5 anni sono stati emessi circa 268.000 provvedimenti, oltre 216.000 per morosità, 127.000 sono state le esecuzioni con l’intervento dell’ufficiale giudiziario. Si stima che circa 100.000 siano gli sfratti già emessi che potrebbero essere eseguiti nel prossimo periodo. A questi potrebbero aggiungersi altri 100.000 che, proseguendo il trend dell’ultimo periodo, saranno verosimilmente emessi nel prossimo triennio.
Il 31 dicembre, inoltre, scade l’ennesima proroga degli sfratti limitata a particolari categorie di cittadini in condizioni di gravissimo disagio, per i quali, a distanza di anni, non si è trovata una soluzione alloggiativa alternativa. Ma dietro le punte d’emergenza rappresentata dagli sfratti si nasconde una realtà ancor più vasta fatta di numeri assolutamente preoccupanti: 650.00 domande di edilizia pubblica inevase, circa tre milioni di giovani tra i 25 ed i 36 anni che continuano a vivere con i genitori, oltre tre milioni di lavoratori migranti che vivono in condizioni di sovraffollamento e di forte disagio abitativo, oltre il 70% delle famiglie in affitto (2milioni e 300mila nuclei familiari) ha un reddito inferiore ai 30.000 euro annui e vive in prevalenza nelle grandi aree metropolitane dove gli affitti sono più elevati. Di fronte a questo sintetico e schematico quadro appare evidente la necessità di intervenire cercando contemporaneamente di governare l’emergenza ed avviare una diversa politica abitativa».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Dicembre 2011
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