Anci contro l’orario “full time” dei negozi
L'associazione dei comuni lombardi, guidata da Attilio Fontana, scrive ai parlamentari lombardi per farli intervenire contro il provvedimento inserito nella manovra Monti
Orari dei negozi? ANCI Lombardia scrive a tutti i Parlamentari eletti in Lombardia perchè venga modificato l’articolo 31 della manovra Monti 201/2011 che toglie ogni regola all’apertura dei negozi e degli esercizi pubblici. Inoltre proporrà al Consiglio delle Autonomie locali, che si riunisce il prossimo lunedì a Milano, di sollecitare presso la Regione un ricorso alla Corte Costituzionale.
«Abbiamo forti perplessità riguardo alla forma, al metodo e al merito del recente provvedimento che di fatto impone una deregolamentazione incontrollata degli orari dei negozi e dei pubblici esercizi – sottolinea il Presidente di ANCI Lombardia Attilio Fontana -. A nostro parere viene disconosciuta la competenza legislativa delle Regioni, l’autonomia dei Comuni e il potere, sino ad oggi assegnato al Sindaco, della definizione degli orari delle attività ricadenti sul territorio».
«I Comuni – si legge nella lettera – si sono dichiarati favorevoli ai processi di liberalizzazione oltre che ad una maggiore elasticità nella definizione degli orari di apertura di negozi e pubblici esercizi (già concretamente praticata in questi anni). Ritengono però che questo provvedimento produrrà conseguenze negative perché è basato su un modello generalizzato che non prende atto delle reali e diverse esigenze territoriali».
«Nel merito rileviamo due problemi – spiega il Presidente di ANCI Lombardia – : il primo riguarda i pubblici esercizi potenzialmente autorizzati ad estendere fino all’alba le loro attività, con ripercussioni sulla sicurezza e sulla quiete pubblica. C’è poi il rischio che aperture “full time” da parte dei grandi centri commerciali penalizzino oltremodo i negozi di vicinato, la cui funzione spesso va ben oltre le finalità meramente commerciali sia nei centri storici che nelle periferie e nei piccoli comuni».
Secondo ANCI Lombardia occorre:
1. Definire che il commercio è materia concorrente, per cui lo Stato detta gli indirizzi generali a cui le Regioni si devono attenere nel legiferare in ordine alle peculiarità territoriali e alle esigenze evidenziate dalle Autonomie Locali, quali portatrici delle esigenze locali sia degli operatori sia dei clienti. Che senso avrebbe continuare l’esperienza dei Piani regolatori dei tempi e degli orari su cui molte amministrazioni comunali si sono misurate?
2. Per quanto riguarda i pubblici esercizi, determinare che il Sindaco, così come previsto nella legislatura vigente, è l’autorità locale preposta a determinare gli orari di apertura e chiusura salvaguardando i diritti degli imprenditori e dei clienti, ma anche dei cittadini residenti.
«Diverse Regioni – conclude Fontana – stanno concretamente valutando l’opportunità di un ricorso presso la Corte Costituzionale. Ci auguriamo che anche la Lombardia prenda fermamente posizione in questo senso e che anche attraverso l’intervento dei parlamentari lombardi sia possibile recuperare questa situazione».
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