Confapi e Cgil-Cisl-Uil firmano un “patto sociale” per il territorio
Una "cabina di regia" per contenere le ricadute della crisi sul territorio. Chiesti interventi alle istituzioni a sostegno del manifatturiero, delle pmi che innovano e del reddito dei lavoratori che hanno perso il lavoro
Associazione delle Pmi e sindacati sottoscrivono un documento rivolto alle istituzioni che definisce linee strategiche comuni a sostegno di imprese e lavoratori in tempo di crisi. Riconfermata la detassazione: aliquota Irpef al 10%. Una linea strategica comune a sostegno delle imprese e dei lavoratori per contenere l’impatto della situazione economica e la riproposizione dell’intesa grazie alla quale i lavoratori delle aziende aderenti al sistema Confapi Varese potranno continuare ad ottenere i benefici fiscali alla cosiddetta "detassazione".
A controfirmare gli accordi sono stati i vertici dell’associazione delle Piccole e Medie Industrie del Varesotto – rappresentati da Franco Colombo, presidente, Marco Praderio, direttore generale, e Piero Baggi, vicedirettore e responsabile delle relazioni industriali -, unitamente alle rappresentanze sindacali attraverso i loro segretari provinciali: Franco Stasi, Carmela Tascone e Antonio Albrizio, rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil.
DETASSAZIONE
Ai dipendenti delle aziende associate Confapi Varese potrà essere applicata un’aliquota Irpef agevolata, nella misura del 10% in luogo di quella ordinaria. Oggetto del beneficio tutte quelle prestazioni riconducibili ad incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa, quali il lavoro straordinario, le indennità di turno, il lavoro supplementare, il lavoro notturno e quello festivo.
Una riconferma che va ad incentivare la flessibilità, permettendo ai lavoratori di avere più soldi in busta paga alla fine del mese.
UN PATTO SOCIALE PER IL TERRITORIO
La novità riguarda la sottoscrizione tra Confapi Varese e Cgil-Cisl-Uil del documento sulla crisi in Provincia di Varese, indirizzato a Regione, Provincia e Camera di Commercio, che coinvolga anche le due università (Liuc e Insubria), in cui le sigle sindacali e l’associazione delle Pmi definiscono delle linee strategiche comuni finalizzate a contenere la crisi sul territorio.
Una sorta di "cabina di regia" che promuova un patto sociale per contenere le ricadute della grave situazione economica nel Varesotto, acuitasi nell’ultimo periodo dalle costanti difficoltà in cui si dibatte il sistema manifatturiero con il conseguente consistente aumento di esuberi pari ad oltre 2.000 lavoratori, che si aggiungono a quelli già iscritti alle liste di mobilità nel primo semestre 2011 (8.613 i lavoratori presenti nelle liste al 30 giugno 2011 – dati OsserVa, il portale della Camera di Commercio).
I CONTENUTI DEL DOCUMENTO
Sindacati e associazione di categoria chiedono interventi di sostegno del manifatturiero; credito alle Pmi e sostegno a quelle che innovano, sostegno del reddito dei lavoratori che hanno perso il lavoro, in particolare attraverso forme di microcredito per spese indilazionabili quali mutui e affitti; alla Provincia la messa a disposizione dei dati in proprio possesso circa le professionalità dei lavoratori collocati in mobilità e/o disoccupati o inoccupati, per favorire incontro tra domanda ed offerta, anche attraverso una piattaforma informatica unica; un costante monitoraggio dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, sollecitando la Provincia a favorire azioni di ricollocazione delle persone presenti nelle liste di mobilità, individuando percorsi coerenti al riguardo, a partire dalla formazione necessaria; riqualificazione delle aree dismesse con particolare attenzione a nuovi insediamenti produttivi.
Infine, Confapi Varese e sindacati chiedono "di accelerare tutti i passi necessari alla costituzione di un forte patto sociale per la prospettiva produttiva ed occupazionale della Provincia, relativamente al percorso Varese 2020".
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