Mano veloce e doppia identità. Così rubavano in aeroporto
La Polaria ha arrestato un borseggiatore ventisei anni "attivo" al Terminal 1: in passato si era fatto identificare con nomi diversi. Denunciato anche il suo complice: contestati almeno tre furti a passeggeri
Si aggiravano in aeroporto fingendosi passeggeri comuni, ma in realtà erano borseggiatori. Loro non lo sapevano, ma da qualche giorno la Polizia di Frontiera di Malpensa li aveva individuati e al momento giusto è intervenuta sgominando la banda: così sono finiti in manette due borseggiatori, cittadini kosovari, ritenuti responsabili di diversi furti.
L’operazione, coordinata dalla Squadra Investigativa della Polaria, è scattata il 7 gennaio: nei giorni precedenti gli agenti – verificando attentamente le immagini delle telecamere – avevano "pizzicato" almeno due persone sempre presenti sul luogo di furti avvenuti di recente. Il personale della Polaria – che aveva analizzato il modus operanti della banda di ladri – ha individuato uno degli uomini: quando ha tentato di rubare una borsa ad un passeggero intento ad effettuare il check-in, il ragazzo kosovaro è stato inseguito e bloccato. Il suo complice, che si era mischiato alla folla, nel timore di essere individuato ha cercato di allontanarsi ma è stato comunque fermato. I due fermati sono Nebihi Labinot (26 anni) e Arifi Bujar (33 anni): di concerto con il pubblico ministero della Procura di Busto Arsizio Mirko Monti è stato disposto il fermo per Nebihi Labinot e la denuncia a piede libero per Arifi Bujar. Labinot era già noto alle forze dell’ordine, ma con il falso nome di Augustini Lorenc.
Il fotoracconto di uno dei furti
Gli episodi loro contestati sono almeno tre: il furto ai danni di un passeggero cinese, borsa di colore marrone contenente documenti di viaggio e personali (nella data 16 dicembre); il furto ai danni di un passeggero cittadino egiziano di un borsello di colore marrone contenente documenti e di 8.600 euro in contanti (il 31 dicembre); il furto, ai danni di una passeggera russa, di una borsa marca Louis Vitton di colore nero, con un iPhone, carte di credito, patente di guida e la somma di 600 euro (5 gennaio 2012, l’episodio illustrato nella galleria fotografica). L’operazione – chiamata in codice "Good Trip" – non si è conclusa del tutto: sono in corso indagini per accertare se gli stessi siano gli autori di altri furti in aeroscali del nostro territorio.
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