Le carceri scoppiano, sono “Sold out”
Flash mob di giovanissimi fuori dai Miogni, obiettivo: denunciare la situazione che si vive in cella
Hanno sfidato il gelo per far sentire la loro voce, proprio di fronte al carcere. Troppi detenuti, troppe persone colpite da legislazioni penali proibizioniste che potrebbero essere convertite in misure alternative alla detenzione.
Il risultato è che le carceri scoppiano e i giovani di Varese, una trentina, lo hanno gridato a modo loro. Attorno alle 16 sui marciapiedi di via Morandi i ragazzi hanno sfilato un po’ in silenzio, un po’ a slogan e fischietto per dire: “Carceri Sol out”, tutto esaurito, specialmente ai Miogni dove – si legge in un comunicato firmato da Uisp Sportpertutti e Arci Varese, che hanno sostenuto l’iniziativa – “la Casa Circondariale di Via Morandi, che presenta una situazione tragica da questo punto di vista. La capienza regolamentare dei Miogni è di 53 posti, quella tollerabile di 99: i detenuti presenti sono sempre vicini alle 130 unità. Il 245% della capienza regolamentare e il 131% di quella tollerabile”.
Una manifestazione che si è ripetuta in diverse altre città italiane e in molti casi organizzata con lo strumento di facebook, dove sorgono profili sulla falsariga di “Canapitaly” che rivendica chiaramente una politica più aperta all’antiproibizionismo.
I ragazzi che hanno lanciato il flash mob si muovono in particolare contro la legge proibizionista Fini-Giovanardi, i comitati provinciali di Uisp e Arci aderiscono all’iniziativa puntando invece l’attenzione sul fatto che troppo spesso la rigidità della legge non permette di prevenire e risolvere il disagio latente, nascosto sotto una pratica, purtroppo, molto diffusa tra i giovani. Quindi se è sacrosanto criminalizzare lo spaccio, altrettanto sacrosanto diventa ripristinare il Fondo Sociale D.P.R. 309/90 per mettere in condizione gli enti locali e le associazioni di promuovere azioni per contrastare il traffico e prevenire le dipendenze. Solo così si avrà un’efficace risposta ad una problematica molto diffusa soprattutto in ambito giovanile e che non può essere risolta unicamente con il carcere.
Grazie proprio al Fondo Sociale, infatti, Uisp, anni fa, ha potuto realizzare il progetto “Sport contro la droga” per ben 6 anni consecutivi in molte città italiane, permettendo di sviluppare un’efficace campagna di prevenzione e di sensibilizzazione sul tema delle droghe.
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