“Nei piccoli comuni a rischio i servizi di aiuto ai minori”
L'Sos di Gianpero Ballardin, primo cittadino di Brenta, piccolo centro della Valcuvia. "Siamo a rischio default"
Pubblichiamo la lettera aperta del sindaco di Brenta Gianpiero Ballardin in merito alla questione delle risorse comunali da destinare al sociale e in particolare ai giovani, in un momento di dura crisi economica che vede i comuni in prima linea come enti di risposta al cittadino.
* * *
Si parla tanto oggi di riforma delle istituzioni ma molti dimenticano che l’unico vero interlocutore dei cittadini è l’amministrazione comunale con la quale si può avere una possibilità reale di dialogo nella possibilità di comunicare direttamente con il Sindaco gli Assessori o i Consiglieri comunali.
Ma le amministrazioni comunali oggi sono in seria e preoccupante difficoltà, non solo per le aumentate complessità dovute a leggi che non tengono in seria considerazione il ruolo che queste esercitano nei confronti dei cittadini quale unici e reali interlocutori, ma anche perché i problemi della finanza locale sono prevalentemente gravati dal peggiorare di una condizione sociale che incide, con gravi effetti, sulla situazione delle famiglie e nella condizione economica delle casse comunali.
Le “pseudo riforme” hanno posto in carico alle amministrazioni una moltitudine di funzioni alcune delle quali non sicuramente gestibili con la dovuta competenza e il necessario supporto economico richiesto.
Tra i tanti problemi, cui deve oggi far fronte l’amministrazione comunale, quelli a maggior rilevanza sono senza dubbio i problemi dovuti all’aumento del disagio sociale.
Mi riferisco in particolare modo a tutta la materia che riguarda i minori, che prevalentemente viene risolta con provvedimenti del tribunale, che pongono in carico alle amministrazioni una misura economica rilevante che grava notevolmente sulle possibilità operative del bilancio comunale.
Nello specifico caso la materia non ha solo rilevanza economica ma nella maggior parte dei casi segna profondamente la condizione dei minori e delle famiglie, che vengono allontanati da una condizione di affetti, sicuramente difficoltosa, e inseriti in strutture che li isolano dal contesto generale.
Come ripeto la materia è sicuramente complessa ma proprio per questo necessita di un elevato elemento di specializzazione che non può essere posta in carico alle amministrazioni ma deve ritornare, sotto tutti gli aspetti, nella specifica competenza delle ASL.
Oggi i comuni rischiano realmente lo stato di default dovuto alle numerose incombenze economiche a cui sono sottoposti i bilanci comunali: nel supporto ai servizi scolastici, con il pagamento dei costi per le insegnanti di sostegno, i numerosi contributi per ridurre i costi ai cittadini su: mensa, doposcuola, trasporti scolastici,, supporto alla didattica, integrazioni alle rette, manutenzioni agli immobili, costi del riscaldamento, della luce e…. potrei aggiungere molto, molto altro ancora.
Certo dobbiamo migliorare la nostra capacità di spesa e in questo stiamo tutti operando per dare corso alle gestioni in forma associata delle funzioni comunali.
Ma a tutto ce un limite e il “barile è vuoto" e stante così la situazione, a fronte dell’aumento dei casi dei tribunali dei minori che pongono in carico alle amministrazioni comunali un così elevato numero di provvedimenti sui minori, tutti i comuni sia quelli a maggior dimensione che in particolare modo quelli piccoli rischiano di non poter più rispondere alle minime esigenze dei cittadini specie in una fase così complessa della vita dei nostri territori dove la carenza di occupazione e la situazione generale incide pesantemente sulla condizione delle famiglie a cui rischia di mancare anche la possibilità di avere un interlocutore reale, quale è il comune, in grado di dare una risposta o almeno di rappresentare un punto di appoggio in cui lo Stato esercita realmente un ruolo di rappresentanza e di capacità nel tentativo di dare una risposta.
Nei comuni non c’è la “casta” ma chi lavora per rendere dignitoso lo Stato e l’Italia agli occhi dei cittadini.
Di questo accorato appello la politica prenda coscienza prima che l’ultima frontiera che è rimasta nel rapporto con i cittadini “getti la spugna” per insufficienti risorse nella possibilità di esercitare degnamente e decorosamente il proprio ruolo.
Il Sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin
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