Facevano la cresta sulle spese condominiali, denunciati tre amministratori
Un 45enne avrebbe fatto sparire, secondo la Guardia di Finanza, 30 mila euro dai soldi versati dai condomini di un palazzo di viale Boccaccio. In altri due casi sono state verificate appropriazioni indebite per 180 e 90 mila euro
Spese condominiali che crescono di anno in anno? Il consiglio della Guardia di Finanza è quello di controllare, a campione, come vengono spesi i soldi che ogni anno vengono versati all’amministratore di condominio. Non sempre dietro questi aumenti si nascondono giustificati motivi. Sono ben tre i casi, infatti, di amministratori di condominio infedeli che la Guardia di Finanza di Busto Arsizio ha accertato in questo ultimo periodo e i soldi sottratti ai proprietari o inquilini degli appartamenti sono davvero tanti. Il primo caso riguarda un amministratore di condominio di circa 45 anni denunciato per appropriazione indebita e truffa per un ammontare di circa 30 mila euro che l’uomo aveva sottratto un po’ alla volta facendo la cresta sulle spese effettuate per la manutenzione di un condominio in viale Boccaccio. L’uomo risulta amministratore anche di altri palazzi in città.
Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Silvia Isidori ed eseguite dalla Guardia di Finanza di Busto Arsizio, hanno permesso di mettere in luce un articolato sistema attraverso cui il professionista, residente in città, manipolava i rendiconti e modificava i documenti giustificativi delle spese sostenute dal condominio, trattenendo per se il relativo denaro operando direttamente sul relativo conto corrente. Non contento di ciò, l’amministratore infedele alterava le fatture relative alla fornitura di metano ed acqua che la società dei servizi del Comune di Busto Arsizio inviava al condominio in questione: quello che apparentemente poteva sembrare un aumento dei prezzi causato dal costante rincaro dei prodotti energetici, costituiva invece l’ulteriore “cresta” che l’amministratore infedele tratteneva per se per ogni fattura da rendicontare che puntualmente non veniva pagata. Un comportamento che aveva fatto rischiare agli stessi condomini il blocco della fornitura del gas metano, e quindi del riscaldamento, all’intero palazzo nel periodo più freddo dell’anno. A quel punto i condomini, insospettiti di quanto stesse accadendo, hanno in un primo momento richiesto l’esibizione dei rendiconti annuali, poi, ritenendo che qualcosa non fosse molto chiaro, si sono rivolti all’Autorità Giudiziaria presentando specifica querela per truffa ed appropriazione indebita.
Ma non finisce qui. In un altro condominio di viale Boccaccio un altro amministratore infedele era riuscito a sottrarre qualcosa come 94 mila euro in maniera indebita. Il metodo era sempre lo stesso: fatture che non venivano pagate e creste su quelle che, invece, venivano corrisposte. Sempre lo stesso soggetto, inoltre, è stato denunciato insieme ad un altro amministratore, subentrato al suo posto, per un’appropriazione indebita di 181 mila euro in un palazzo di via Mameli.
Un fenomeno più diffuso di quanto ci si potesse aspettare, dunque, ma al quale si può porre rimedio solo in un modo: partecipare attivamente alle riunioni condominiali e richiedere ogni tanto la rendicontazione delle spese effettuate in modo da mantenere alta la guardia e scoraggiare gli stessi amministratori da questo tipo di condotte illecite.
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