I grandi del mondo discutono del destino dell’Italia
L'incontro “Cambia Italia. Riforme per crescere”, organizzato da Confindustria, si terrà a Fieramilanocity il 16 e 17 marzo. Un programma intenso con ospiti di caratura internazionale tra cui: il premier Mario Monti, il ministro Corrado Passera, il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, Frank–Walter Steinmeier capogruppo SPD
Due giorni, 16 e 17 marzo, per discutere del destino dell’Italia. L’incontro “Cambia Italia. Riforme per crescere”, organizzato da Confindustria, si terrà a Fieramilanocity e prevede un programma intenso con ospiti di caratura internazionale che affronteranno i temi che stanno animando il dibattito sul futuro dell’economia e del governo mondo. Interverranno, tra gli altri, il premier Mario Monti, il ministro Corrado Passera, il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, Dennis J. Snower, presidente Istituto per l’Economia Mondiale, Klaus Schwab, fondatore ed executive chairman World Economic Forum, Frank–Walter Steinmeier capogruppo SPD, Giuseppe Mussari, presidente di Abi.
I lavori si svolgeranno in due giornate. Nella prima, venerdì 16 marzo, si discuterà dei casi di successo nel mondo (Brasile, Cile, Germania, Polonia, paesi dell’Est Europa e Svezia), della competitività dell’Italia e le riforme per crescere. Nella seconda, sabato 17 marzo, si affronteranno l’Expo 2015, le sfide per l’Europa e l’agenda per l’Italia.
«L’Italia è a un bivio storico: si gioca oggi il destino dei prossimi vent’anni – scrive nel comunicato introduttivo Confindustria -. Può contrastare e vincere la spinta verso un declino molto più veloce di quello sperimentato nell’ultimo decennio. Una spinta che viene da forze demografiche (riduzione della popolazione in età di lavoro) e da forze economiche (produttività stagnante). Per farlo deve imboccare la strada delle riforme, senza ulteriori sbandamenti e ripensamenti. Non sempre, però, le riforme portano ai risultati desiderati, come dimostra la stessa esperienza italiana».
La domanda principale rimane però sempre la stessa: quali sono i cambiamenti strutturali che fanno rimuovere le cause del regresso e fanno tornare a crescere? E qual è il contesto più favorevole per adottarli?
«Le lezioni che vengono da sei casi di successo indicano che occorre operare su più fronti: la stabilizzazione macroeconomica e l’apertura alla concorrenza, il quadro politico-istituzionale e il consenso sociale, la flessibilità e l’orientamento strategico di tutte le politiche. Indicano, inoltre, che le crisi acute e le pressioni internazionali costringono a superare le resistenze interne e che la finestra politica per agire si restringe con l’avvicinarsi della fine della legislatura. Partendo da livelli di competitività molto bassi, secondo i parametri del World Economic Forum, l’Italia può trasformare gli attuali svantaggi in altrettante leve di rilancio e quadruplicare l’incremento annuo del PIL. E’ cruciale la capacità del sistema politico di rinnovarsi per riconquistare il ruolo di leadership del Paese».
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