L’appello dei sindacati contro le dimissioni in bianco
Il Coordinamento donne di Cgil Cisl e Uil ha presentato una lettera al prefetto e una raccolta firme per sollecitare l'intervento immediato del Governo
Prende spunto dall’8 marzo ma non riguarda affatto solo le donne, la nuova campagna dei sindacati contro le "dimissioni in bianco", quella che gli stessi sindacalisti definiscono la «prassi incivile di far firmare a un lavoratore le sue dimissioni prima ancora dell’assunzione». Un fenomeno diffuso anche nella nostra provincia, tuttavia difficile da quantificare. Per questo il Coordinamento donne di Cgil, Cisl e Uil di Varese ha firmato una lettera indirizzata al Prefetto di Varese, Giorgio Zanzi, per portare il tema alla sua attenzione e rilanciare l’appello nazionale del gruppo "188 firme per il ripristino della legge 188". La lettera sarà accompagnata da una raccolta firme a sostegno della campagna che conta già su diverse adesioni a livello locale e nazionale.
«Le norme della legge 188 – spiega Oriella Riccardi della segreteria provinciale della Cgil -, appunto per evitare la pratica delle dimissioni in bianco, prevedevano che le dimissioni dovessero essere presentate su un’apposita modulistica messa a disposizione delle imprese. Riteniamo che questo sia un dovere in una società civile. Purtroppo però la legge è stata abrogata dal governo Berlusconi e sono soprattutto le donne a farne le spese, così come già accade con la crisi economica e il precariato».
«In Italia – ha aggiunto il segretario provinciale della Cisl, Carmela Tascone – sono circa 2 milioni i lavoratori che hanno perso il lavoro con questa modalità. Per la maggior parte si tratta di donne che per motivi personali, la gravidanza o la necessità di assistere gli anziani, perdono il lavoro dall’oggi al domani». La lettera inviata al Prefetto riprende anche l’appello sottoposto dai sindacati al governo Monti, affinché intervenga al più presto per risolvere il problema: «Un incontro con il ministro Elsa Fornero si è già svolto e lei stessa ha promesso un intervento pubblico nell’ambito dell’accordo sul mercato del lavoro – ha detto Maurizio Manfredi della segreteria provinciale della Uil -. Noi chiediamo di accelerare ancor di più e prendere una posizione. Le dimissioni in bianco sono una prassi scorretta, non solo per i lavoratori, ma anche per le imprese oneste che non ricorrono a questi mezzi per essere più competitive facendo dumping sleale. Il nostro paese ha bisogno invece di investire nella qualità del personale ed è anche una scelta politica quella di intervenire affinché ciò accada».
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