“Non paghi la mensa? Nota sul diario”
Con 1300 euro di buoni pasto non pagati, il Comune ha deciso di passare all'azione. Dopo tre pasti non saldati, verrà mandata una nota a casa con l'avviso di mettersi in regola
Genitori morosi attenti: il Comune di Comerio ha deciso la "tolleranza zero". Con un buco di bilancio di 1300 euro risalenti all’anno scolastico precedente, il Sindaco Aimetti ha deciso di mettere uno stop a dimenticanze o distrazioni: « Ci siamo resi subito conto del pericolo di questa voce incontrollata – spiega il vicesindaco Guariento – Abbiamo, quindi, deciso di mettere la situazione sotto i riflettori. D’intesa con la direzione scolastica e l’assciazione genitori abbiamo scelto di avvertire specificamente con nota sul diario dell’alunno che risulta in ritardo di tre buoni pasto. Nella nota i genitori vengono invitati a mettersi in regola specificando a chiare lettere che non si tollererà oltre al quarto sgarro».
Cosa potrebbe succedere in caso di ulteriore dimenticanza ancora non è chiaro: « Sappiamo bene chi non ha pagato lo scorso anno – dice il sindaco Aimetti – c’è chi si è dimenticato tre o quattrro buoni, chi una ventina, chi non ha pagato anche 50 pasti. La cosa sconcertante è vedere alcuni genitori che si offendono davanti alle nostre richieste di ripianare il debito. Spesso parlano di errore e intimano di non chiamare più. È una questione di responsabilità: la cosa pubblica è di tutti e va rispettata da tutti. Ecco perchè noi mandiamo a casa la nostra scritta: nessuno potrà più parlare di errore o dimenticanza. Vogliamo le note sul diario firmate».
Nelle case degli alunni di elementari e media di Comerio è arrivata nei giorni scorsi una nota informativa che spiega la politica dell’amministrazione in tema di buoni pasto: « Costano 4,80 euro l’uno e sono fermi da anni – prosegue il Sindaco – La cosa che fa più tristezza è vedere come vengono ignorati i grandi sforzi che stiamo sostenendo in favore delle scuole. Sono il nostro primo pensiero, abbiamo tante iniziative per farle crescere e vedersi rispondere così non è certamente gratificante».
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