Vendita Sea, i sindacati preparano lo sciopero
Cgil, Cisl e Uil avevano sostenuto la necessità del collocamento in borsa. Ma ora contestano la cessione di altre quote da parte di Pisapia e Tabacci. "Si passa da un monopolio pubblico ad uno privato"
Il Comune di Milano e non c’è nessun accordo con i sindacati. Sulla possibile cessione di nuove quote di Sea da parte del Comune i sindacati confederali annunciano battaglia: Cgil Cisl e
Uil oggi hanno inviato una lettera di richiesta di incontro al Prefetto di Milano, passaggio obbligato previsto dalle normative sullo sciopero.
L’incontro di martedì viene bollato come "deludente" dalla triplice e "le risposte del Comune assolutamente non convincenti". Il piano di dismissioni per fare cassa e chiudere il bilancio di Milano non è considerato adeguato: "Il Comune non ha chiarito come intende fare fronte al deficit di Bilancio, che continuerà a crescere negli anni a venire. Vendere pezzo dopo pezzo le imprese del comune per far quadrare i conti non sembra offrire una grande prospettiva all’amministrazione", dicono i sindacati, che ricordano il valore strategico della società aeroportuale, oggi già in parte acquisita dal fondo privato F2i di Vito Gamberale. Una operazione che rischia di configurare il passaggio da "un monopolio pubblico ad un monopolio privato".
Cgil, Cisl e Uil ritengono anche che nel giro di pochi mesi il Comune ha disatteso gli impegni (con il sindacato e con il Consiglio) di non scendere sotto la quota di maggioranza. "Una vendita in due “tranche” (magari allo stesso
acquirente) unica nel panorama europeo e dannosa anche rispetto al valore dell’operazione complessiva", accusano i rappresentanti dei Trasporti delle tre sigle sindacali maggiori, che in passato avevano invece sostenuto il collocamento in Borsa, contestata invece dai sindacati di base. Ora invece le sigle confederali ritengono la scelta di tutt’altra natura e paventano rischi per i lavoratori ("dove si è scelto di esternalizzare l’Handling abbiamo assistito ad una fortissima precarizzazione del lavoro") e sul progetto industriale di Sea, lamentando che non vi è "nessuna certezza sul piano industriale di Sea che prevedeva investimenti per oltre 1 miliardo di euro", tra cui zone logistiche, terza pista, rinnovo delle strutture avio. "Gli Accordi sottoscritti dal sindacato prevedevano l’utilizzo degli utili e dei proventi derivati dalla collocazione in borsa per investimenti. Ci chiediamo se quelle risorse verranno quindi ancora usate per gli investimenti sugli aeroporti milanesi o saranno destinate a distribuire dividenti ai nuovi padroni di Sea".
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