Colombo:”Centro storico e cura per le piccole cose”
Nata, cresciuta a Ferno che ha anche amministrato per due mandati di fila. Colombo punta a riprendersi la poltrona di sindaco sostenuta dalla sua Lega Nord e dalla lista “Ferno Viva”
È nata, cresciuta e a Ferno ha anche amministrato per due mandati di fila. Claudia Colombo punta a riprendersi la poltrona di sindaco sostenuta dalla sua Lega Nord e dalla lista “Ferno Viva”. Funzionario del comune di Busto Arsizio come coordinatore pedagogico da 39 anni, la passione politica è nata in Colombo grazie alla Lega Nord nel 1989. Negli anni ’90 è già assessore al comune di Samarate con delega alle politiche sociali, e dal 1998 alla guida dell’amministrazione fernese, fino al 2007 quando, raggiunti i due mandati, non le è stato permesso di ricandidarsi. È stata comunque eletta consigliere comunale, si è spostata in Provincia dove ha fatto l’assessore provinciale al marketing territoriale con la giunta Reguzzoni e, quando il politico bustocco è volato in Parlamento, è entrata come vicesindaco nella giunta di Guido Colombo a Somma Lombardo, dove è stata riconfermata assessore ai servizi sociali anche nell’attuale mandato.
L’attuale candidatura è sbocciata ufficialmente poco fa, annunciata dal segretario leghista provinciale Canton dopo i dissidi ormai scoperti fra il Carroccio e il Pdl a livello nazionale. Ma Colombo giura che la scelta viene da lontano, «già a metà del mandato di Cerutti come Lega pensavamo ad una candidatura autonoma – spiega Colombo -. A spingerci era ed è una non piena condivisione dei suoi programmi, del resto io mi sarei candidata anche già nel 2007 ma non potevo per via dei due mandati consecutivi. Con la scadenza dei 5 anni abbiamo infine maturato la candidatura, insieme al gruppo di Ferno Viva, con il quale c’è sempre stata una particolare empatia».
Degli anni di amministrazione Cerutti, Colombo stigmatizza la mancanza di un politica più decisa verso scelte coraggiose, «ci sono delle responsabilità che un amministratore eletto dai suoi cittadini deve assumersi, anche se sono difficili – spiega Colombo-. In particolare mi riferisco alla gestione del bilancio, io avrei alzato la voce in due occasioni in particolare: la prima è sul patto di stabilità, io lo avrei sforato per permettere al paese di poter crescere. Adesso ci sono molte opere per le quali si faticano a trovare i fondi. A Somma Lombardo invece il patto non è stato rispettato e non ci sono state conseguenze catastrofiche, se non la riduzione del 30% degli stipendi degli amministratori, una cosa che si può sopportare; L’altra occasione è quella della consegna dei fondi del comune alla tesoreria unica dello stato. Io mi sarei opposta. A un sindaco è richiesto polso nel prendere le decisioni».
Le linee programmatiche dell’impegno che vuole assumersi la candidata sindaco sono in alcuni punti precisi: il centro storico, le aree delocalizzate vicino all’aeroporto, una maggiore energia amministrativa, cura per il paese, rapporti con l’esterno e ricerca dei contributi.
«Un amministratore deve essere un imprenditore sociale, mantenere cioè una politica ferma ma senza paraocchi – spiega Colombo -. Noi vogliamo impegnarci perché l’amministrazione abbia un’attenzione certosina per la cura e la manutenzione del territorio che, dalle strade alle luci alla pulizia, deve apparire sempre curato e rispettato». Per le opere pubbliche Colombo guarda invece al centro storico, «perché servono interventi per riequilibrare l’effetto della grande distribuzione sullo svuotamento del paese – dice Colombo -. Per esempio, abbiamo valutato positivamente l’accorpamento di tutti imedici di base in una sola struttura ma questo avviene in una zona troppo lontana rispetto al centro del paese, mentre potrebbe avvenire proprio lì. Anche le riqualificazioni degli spazi in disuso si devono sfruttare in questa direzione. L’obiettivo più grande sarebbe quello della manifattura, che va aiutata per farla tornare il cuore pulsante del paese. Serve per questo condivisione e sostegno alla proprietà».
L’altro obiettivo riguarda le aree delocalizzate, «la nostra sfida sarà quella di lavorare in sinergia con i comuni di somma e Lonate per metter einsieme tutte le aree delocalizzate e e far approvare un percorso di perequazione».
E proprio su Malpensa e l’attività dei comuni Colombo spiega, «noi dobbiamo essere co-protagonisti del suo sviluppo insieme a Sea, Regione e Stato. Per questo io sono contraria al muro contro muro nella politica che devono tenere i comuni del CUV e ai personalismi che spesso ci sono all’interno. Adesso bisogna pensare a lavorare sul masterplan previsto da Sea, che è impossibile da accettare perché tutto verrebbe costruito all’interno del sedime aeroportuale lasciando a bocca asciutta i comuni. Per quanto riguarda la terza pista mi sembra invece che per il momento il discorso è stato rimandato a dopo la crisi».
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