Api merce preziosa, scoperto un contrabbando di alveari
Approfittando della moria di insetti dello scorso anno un'azienda ha dato via a un traffico illegale on line. Gli sciami erano venduti al prezzo di 135 franchi
Anche le api possono diventare merce di contrabbando. Come quelle, spacciate per colonie originarie del Canton Ticino, e vendute su internet da una ditta svizzera. Ma cosa porta a creare un mercato illegale di insetti tanto da sfidare il rischio di andare incontro a pesanti contravvenzioni? Il fattore chiave di ogni buon affare, la scarsità del prodotto venduto. L’azienda aveva infatti approfittato della morìa di esemplari avvenuta lo scorso inverno per piazzare on line agli apicoltori elvetici degli "sciami artificiali ticinesi" al costo di 135 franchi. Un traffico collaudato che è stato però scoperto grazie a una segnalazione degli "ispettori degli apiari", reparto che fa capo agli uffici di veterinaria del Canton Zugo. Gli esperti, consapevoli del fatto che la creazione di sciami artificiali non è possibile in questa stagione, hanno aperto un’indagine doganale e il primo maggio di quest’anno le guardie di frontiera sono riuscite a scoprire le importazioni illegali attraverso vari posti di frontiera non custoditi nella regione di Rafz. Ulteriori accertamenti dell’indagine delle dogane svizzere, hanno poi svelato che anche altri apicoltori avevano importato illegalmente colonie di api. Purtroppo per evitare la propagazione di malattie e parassiti delle api è stato necessario distruggere dozzine di colonie.
«L’importazione illegale di api – spiegano i responsabili dell’Ufficio federale di veterinaria – espone a grandi rischi quali l’arrivo di germi patogeni e parassiti come il piccolo scarabeo degli alveari o l’acaro tropilaelaps. L’acaro varroa è un esempio della pericolosità di tali parassiti. È arrivato in Svizzera circa 25 anni fa dall’Asia attraverso l’importazione di api. Da allora gli apicoltori devono trattare regolarmente le colonie di api indigene. Senza tali cure tutte le colonie potrebbero morire. L’acaro varroa e gli agenti patogeni che trasmette sono considerati la causa principale della moria di api». Un fenomeno quest’ultimo che preoccupa molto gli esperti: «Un terzo dell’alimentazione mondiale dipende dall’attività di impollinazione delle api. Dopo i bovini e i suini, le api rappresentano il terzo più importante animale da reddito. La moria di api, come lo scorso inverno, rappresenta un problema gravissimo per il settore apicolo».
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